
BRUXELLES – Il settore industriale resta la colonna portante dell’economia europea in quanto contribuisce per più del 30% alla crescita del PIL e per più dell’80% alla spesa privata per R&D (ricerca e sviluppo). La situazione attuale è complessa sia a livello globale che in Europa: crescono l’anti-globalizzazione e il protezionismo; c’è una diffusa preoccupazione rispetto al fatto che l’Europa offra veramente prosperità ed un’equa partecipazione dei cittadini, come si vede dal voto nel Regno Unito per uscire dalla UE e dal risultato negativo del referendum in Italia. L’ultimo Benchmarking Report pubblicato oggi dall’ERT (European Round Table of Industrialists) mette in guardia contro il protezionismo e il rapido aumento di misure potenzialmente restrittive per il commercio. A conclusione del rapporto emerge che innovazione e digitalizzazione, leve fondamentali per la crescita e la competitività future, necessitano di una seria riconsiderazione delle politiche nazionali ed europee per impedire di rimanere indietro.
Commentando il rapporto, Kurt Bock, Presidente di BASF e Capo della commissione per la competitività in ERT, ha detto: “L’Unione Europea è un traguardo importante che ha avvicinato le nazioni europee e complessivamente ha migliorato il welfare dei suoi cittadini. Non dobbiamo dimenticarcene, e dobbiamo costruire sugli aspetti positivi dell’avere un’Europa più forte. Tuttavia, i successi del passato non sono una garanzia per quelli futuri. E’ in aumento una nuova concorrenza mentre le aspettative di crescita globale diminuiscono e la maggior parte delle crescita avviene comunque fuori dall’Europa. Per adattarsi a questi nuovi sviluppi l’Europa deve aumentare gli sforzi nel campo dell’innovazione e della digitalizzazione, nonché impegnarsi a favore del libero mercato e libero accesso ai mercati stranieri”.