ROMA – Lavoratori stranieri in Italia anche fuori quote. E’ la novità delle politiche sull’immigrazione del governo che punta – attraverso la stipula di accordi bilaterali – alla formazione ed alla selezione dei lavoratori nei paesi di origine. Lo prevede il Piano del ministero del Lavoro e delle politiche sociali sull’integrazione socio-lavorativa degli immigrati che punta su di una serie di interventi per i quali sono stati stanziati, dalle casse dello stesso ministero, oltre 74 milioni di euro.
Con l’attivazione della formazione nei paesi di origine potranno entrare in Italia lavoratori stranieri con quote assegnate solo in via amministrativa; saranno formati in questo modo 4.500 lavoratori già nel 2011. La strategia prioritaria è l’intesa con i paesi di origine; per quest’anno è stato fissato l’obiettivo di arrivare da 4 a 10 intese siglate.
Sul piano operativo, saranno costituite nelle ambasciate nei paesi interessate agli accordi uffici direttamente collegati con lo Sportello Unico; da lì partirà la prima selezione, e formazione, del lavoratore. Sui ”fuori quota” si comincia da subito, con i lavoratori stagionali. Il decreto che autorizza per quest’anno l’ingresso di 60 mila stagionali (già firmato), prevede ingressi fuori quota per chi ha già lavorato almeno due anni in Italia.
In questo caso, le imprese avanzano una richiesta solo di tipo amministrativa. E’ stata così privilegiata – per il ministro Maurizio Sacconi che oggi ha presentato il Piano – la qualificazione del lavoratore. Il Piano ministeriale prende in esame l’occupazione, i servizi, l’integrazione, le abitazioni degli stranieri.
Per il lavoro, si prevedono, fra l’altro: il contrasto al lavoro sommerso; l’attivazione a livello nazionale entro il 2012 (ora riguarda solo 38 province) di orientamento al lavoro; la promozione di 3 mila voucher per la formazione e l’adeguamento delle competenze dei lavoratori disoccupati; i servizi informativi.
Per quanto riguarda l’integrazione e l’accesso ai servizi essenziali, si punta alla messa in rete, entro maggio prossimo, del Portale Nazionale dell’Integrazione; la rilevazione degli interventi, dei fabbisogni di domanda e servizi (in collaborazione con l’Anci). Si prevede poi, per la questione abitativa il recupero di beni immobili confiscati alla mafia e l’avvio di sperimentazioni di progetti ‘social housing’ (auto recupero e autocostruzione).
Nel biennio 2011-2012, inoltre, saranno attivati sul territorio nazionale 1.200 sportelli sugli interventi degli enti locali rivolti alle famiglie. Questi saranno realizzati in collaborazione con le Regioni e avranno l’obiettivo di far incontrare la domanda e l’offerta fra lavoratori e famiglie. In questo processo, saranno coinvolti anche soggetti dell’associazionismo. Si prevedono anche programmi formativi per colf e badanti, come la previsione dei fabbisogni quantitativi e qualitativi della domanda di lavoro. Interventi anche sui minori non accompagnati per i quali si punta a potenziare l’affido familiare.
