
ROMA – Sulla seconda rata dell’Imu, quella che i proprietari di case e immobili dovrebbero pagare a dicembre, maggioranza e governo continuano a trattare. Dopo aver eliminato la prima rata – abolito, non congelato – Pd e Pdl devono trovare un accordo su cosa fare con la seconda rata e con la “Service tax”, la tassa unica sugli immobili che dovrebbe includere Tares e nuova Imu, ovvero tassa sui servizi e tassa sulla proprietà.
Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta vuole infatti anticipare a dicembre il varo della Service tax. Scrive Marco Rogari sul Sole 24 Ore:
“Una proposta che attribuisce ai Comuni, che beneficerebbero di un allentamento del Patto di stabilità per 2 miliardi, il compito di calibrare la tassa unica dopo il definitivo azzeramento del versamento di giugno (fin qui congelato). Che scatterà con il decreto in arrivo a fine agosto con cui sarà assicurata una copertura per 2,4 miliardi (un mix fra spending review e ricalibratura di alcune accise)”
Renato Brunetta, capogruppo del Pdl, ha però ribadito che “l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa e fabbricati funzionali alle attività agricole deve essere strutturale e non riguardare solo il 2013” e che un’eventuale Service tax deve garantire “uno sgravio totale di tasse sugli immobili per 4 miliardi di euro. Il sottosegretario Baretta propone di dimezzare tale cifra, portandola a 2 miliardi. Non bastano per assicurare l’esenzione della prima casa e dei terreni e fabbricati agricoli dall’Imu ed evitare la maggiorazione sulla Tares”.
Baretta ha parlato della trattativa in corso sulle tasse a Radio Anch’io (Radiouno): “Sarà un mix di soluzioni che stiamo definendo. È giusto che la scelta sia fatta con le forze politiche di maggioranza” e per riuscire ad ottenere sgravi fiscali più generosi bisogna “aprire il capitolo dei tagli alla spesa”, mentre bisognerebbe pensare il “meno possibile” ad aumenti delle accise che “sono sempre fastidiosi”.
“Il risultato finale sarà una importante riduzione del peso fiscale sui cittadini, dobbiamo evitare il rischio che l’operazione sia un giro di valzer in cui il risultato non cambia”. Baretta assicura che meno tasse per i proprietari non significherà più costi per gli inquilini. Sarebbe “impensabile che alleggeriamo i proprietari e appesantiamo gli inquilini”.
Ancora nessuna decisione è stata presa, spiega ancora il sottosegretario, sull’applicazione dell’Irpef alle case sfitte. “Quello dell’Irpef è un tema controverso, ancora non c’è un accordo o una visione definitiva. Quello che invece non è controverso, che è chiaro, è che bisogna realizzare la deducibilità dell’Imu sui beni strumentali per le imprese, per i capannoni. Questa è una decisione già presa, da rispettare per permettere a imprenditori e negozianti di dedurre dalla dichiarazione dei redditi d’impresa la parte relativa al bene strumentale, si tratta di concretizzarla. Va trovata una copertura”. Nei giorni scorsi era trapelata l’ipotesi dell’Irpef sulle case non affittate proprio come fonte di risorse per coprire la deducibilità.
Quando si saprà qualcosa in più sul futuro delle tasse, su quali e quante saranno? La prossima settimana. Enrico Letta ha tirato fuori una data: 28 agosto, ovvero prima del Consiglio dei ministri previsto per il 29 o 30 agosto.
