ROMA – Tante le nuove micro-tasse contenute nei vari decreti del governo Monti. In alcuni casi si tratta di interventi passati quasi in sordina  ma a sommandoli con i provvedimenti già entrati in vigore si scopre che le dimensioni e gli effetti sono tutt’altro che irrilevanti: è di poco inferiore ai 2.500 euro la stangata che colpisce ogni famiglia italiana. La nuova tassa sulla casa, l’Imu, le bollette di acqua, luce, gas, acqua e raccolta rifiuti, il caro-carburanti e le nuove imposte provinciali sull’auto, il preannunciato aumento dell’Iva che da ottobre passerà dal 21 al 23%, un lungo elenco insomma.
Come ricorda il Corriere della Sera, dall’inizio di questo mese sono già scattati i nuovi aumenti delle bollette di luce (+5,8%) e gas (+1,8%), rincari che sono stati stabiliti dall’Autorità per l’energia. E per l’elettricità , così come li ha motivati la stessa Authority, sono dovuti in particolare all’impennata delle quotazioni internazionali del petrolio, aumentate dell’8,5% solo nell’ultimo trimestre, combinata con la svalutazione dell’euro sul dollaro, che per il nostro Paese determina un ulteriore aumento del costo del barile. Ogni famiglia pagherà la fattura del gas 22 euro in più e 27 euro in più quella della luce. Per maggio poi è stato preannunciato per l’elettricità un ulteriore aumento di circa il 4%. Così, tra gas e luce, il rincaro totale potrebbe arrivare ai 70 euro a famiglia.
Sul fronte dei carburanti, il prelievo del fisco è già cresciuto quasi del 20% nel corso del primo trimestre. Negli ultimi aumenti delle accise (la componente fiscale pesa per il 55% sul prezzo finale di ogni litro di benzina e per il 52% sul gasolio), hanno avuto un ruolo determinante, oltre al maxi-intervento previsto dal decreto salva Italia, anche le addizionali regionali. Che, tanto per citare un esempio, nei distributori delle Marche hanno fatto lievitare fino a 5 centesimi e mezzo il prezzo di un litro di verde.
Tasse di imbarco (sugli aerei) e di sbarco (nelle isole minori) sono le ultime novità in fatto di micro-imposte. Con i viaggi aerei si contribuirà a finanziare, in parte, la riforma del lavoro: è stata infatti introdotta l’addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei, che dal primo luglio 2013 aumenterà di 2 euro il biglietto per ogni passeggero. I Comuni delle isole minori avranno invece mano libera nell’istituire un’imposta di sbarco fino a 1 euro e mezzo, che dovrebbe essere alternativa alla tassa di soggiorno.