ROMA – Case e attività finanziarie all’estero saranno tassati: è questa una delle novità dell’ultima ora della manovra. L’Ici e l’Imu saranno valide anche per gli immobili posseduti oltre i confini dell’Italia. La nuova imposta sarà valida per le persone residenti in Italia, ma in possesso di immobili all’estero.
Già a partire dal 2011 questi “possidenti senza frontiere” dovranno versare allo Stato un’imposta dello 0,76% del valore degli immobili destinati a “qualsiasi uso”: in pratica case e ville. Il valore dell’immobile sarà quello stabilito dall’atto d’acquisto o, in alternativa dal valore di mercato. Il valore è costituito dal costo riportato nell’atto di acquisto dell’immobile o dai contratti e, in assenza, dal valore di mercato dove è situato l’immobile.
Se però lo Stato in cui si trova l’immobile, lo tassa già secondo il proprio sistema fiscale, quei soldi saranno detratti dall’Imu del proprietario: verrà applicato il cosiddetto credito d’imposta.
Secondo i calcoli della Ragioneria di Stato, l’Imu dello 0,76 % produrrà secondo la ragioneria un maggior gettito per i prossimi tre anni di 98,4 milioni.
Per quanto riguarda invece le attività finanziarie, l’imposta varierà tra nel 2013: costerà l’1 per mille annuo nel 2011 e 2012, per poi salire all’1,5 per mille a partire dal 2013.