ROMA – Dal caro bollette alle tasse locali, il nuovo bilancio per le famiglie italiane comporterà necessariamente un aumento delle uscite. Che siano imposte o il già annunciato aumento dei prezzi, sta per profilarsi quello che le associazioni dei consumatori hanno definito “effetto valanga”, perché risultato dell’ultima manovra che si unisce a quella estiva del precedente governo Berlusconi. Le nuove misure dipenderanno dal numero dei componenti familiari ma anche dal comune di residenza, perché molte imposte sono legate alle amministrazioni locali.
Il decreto, infatti, non ha aumentato l’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche, ma ha ritoccato le aliquote addizionali regionali: la misura graverà in modo differente da Regione a Regione. Se l’aliquota dell’addizionale con la manovra di natale passa dallo 0.9% all’1,23%. A questa va sommata una maggiorazione decisa dalle singole Regioni che può arrivare fino a un massimo dello 0,50%. Se però la Regione presenta un deficit sanitario potrà aggiungere un ulteriore 0,30%, per un totale del 2,03%. Il che vuol dire che un cittadino della Campania, con un reddito imponibile pari a 30 mila euro, dovrà pagare l’anno prossimo 609 euro complessivi, una rata mensile di 55 euro. Mentre un cittadino lombardo, dovrà preventivare un esborso di 427 euro, con una rata mensile di 39. O ancora meglio, un cittadino veneto che pagherà 369 euro annui.
Passiamo alla casa. Ora l’Ici si chiamerà Imu (Imposta municipale unica) e si paga anche sulla prima abitazione. Ma sarà anche maggiorata (del 60 per cento circa) per via della rivalutazione degli estimi catastali. Se l’immobile è quello di residenza il Comune potrà applicare un’aliquota tra lo 0,2% e lo 0,6% (lo standard indicato dal decreto è il 4 per mille). Dall’importo si possono detrarre 200 euro e ulteriori 50 euro per ogni figlio con meno di 26 anni. Prendendo ad esempio una famiglia con un figlio a carico e un appartamento di 60 metri quadri in semi periferia a Milano l’Imu da pagare sarà di circa 130 euro. Mentre una famiglia con due figli e una casa di 100 metri quadrati pagherà 440 euro.
Senza dimenticare il caro-bollette: quello che sarà il quinto aumento trimestrale consecutivo per il gas e il terzo per la luce elettrica, nel giro di un anno. E’ stato stimato un aumento del 4,8% del costo dell’elettricità e del 2,7% del metano. Rincari dovuti ai livelli record raggiunti dal petrolio nei mesi scorsi che costeranno alle famiglie 53 euro in più. Senza dimenticare l’impennata dei carburanti: l’effetto complessivo dell’accise voluta dalla manovra e dell’aumento dell’Iva ha portato un aumento di 82, centesimi al litro per la benzina e 11,2 per il gasolio. Il codacons ha calcolato che un’auto di media cilindrata (con un pieno ogni 15 giorni)costerà 239 euro aggiuntivi in caso di diesel e 219 per la benzina.
Anche la tassazione degli strumenti finanziari graverà sulle famiglie perché andrà a toccare i risparmi. Fondi, polizze, titoli di Stato, azioni e buoni posytali pagherà l’1 per mille con un limite minimo di 34,2 euro e uno massimo di 1200. Se un risparmiatore possiede 10 mila euro in titoli di Stato, pagherà una patrimoniale di 34,20 euro, se la cifra è 50 mila ne pagherà 50. L’imposta aumenterà del 1,5 per mille nel 2013.
Il governo Monti ha anche annunciato un ulteriore aumento di due punti percentuali dell’Iva, dopo il 21% della manovra estiva, a partire da ottobre del prossimo anno. Il codacons ha già calcolato che l’effetto sarà di 418 euro a famiglia per un nucleo di tre persone e 558 per quelle composte da quattro componenti. Senza contare i costi della sanità, variabili da Regione a Regione: i nuovi ticket della manovra Tremonti vengono imposti con criteri diversi, in Emilia Romagna è differenziato in base al reddito, in Lombardia è proporzionale al valore della prestazione.
In tutto ciò l’inflazione galopperà, a novembre si è attesta sul 3,3%. Il codacons ha stimato che l’incremento del costo della vita su base annua con questa inflazione sarà di circa 1130 euro per famiglie di tre persone e 1225 per famiglie di 4.
