ROMA – Sessantaquattro cartelle per spiegare chi, come, quanto e quando deve pagare l’Imu, la nuova tassa introdotta dal governo Monti, sulle abitazioni. Tutto contenuto in una circolare consultabile da sabato sul sito del ministero dell’Economia (clicca qui per il documento integrale). E le novità non mancano: si va dal “perdono” per gli errori di calcolo nella prima rata, quella di giugno, fino alla precisazioni su chi debba pagare in caso di abitazione assegnata ad uno dei due coniugi dopo separazione o divorzio. Novità anche in tema di compensazione crediti sul modello 730 e di sconto sulla tassa per figli che abbiano meno di 26 anni.
Errori di calcolo e maxi multe. Non ci saranno, almeno per la prima rata, maxi multe in caso di “piccoli” errori di calcolo dei contribuenti nei pagamenti dell’Imu. La circolare del governo, infatti, spiega che il “pagamento della prima rata dell’Imu è effettuato senza applicazione di sanzioni ed interessi”. Stesso discorso anche per la rata di settembre, relativa solo a chi deciderà di pagare la tassa in tre tranche invece che in due.
Non si tratta però di “chiudere un occhio”. Anzi: il governo precisa che il perdono scatta solo se l’errore è stato determinato da “obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria”. E in ogni caso, per evitare le multe, bisognerà riparare il tutto entro dicembre, al momento del saldo. In caso di dichiarazione infedele, invece, le multe scatteranno eccome. Spiega Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera : “Se la dichiarazione è infedele, la sanzione è pari al 50% della maggiore imposta dovuta; in caso di omessa presentazione, invece, si paga dal 100 al 200 per cento del tributo dovuto. Per semplificare le cose si ricorda che, solo per la seconda casa, chi vuole, può pagare tutto subito con la prima rata, salvo conguaglio a dicembre in caso di variazione dell’aliquota”.
Nel caso di coniugi separati e divorziati la circolare del governo prevede che a pagare sia quello che fisicamente dimora nella abitazione. Attenzione, però: se il giudice decide che l’importo va diviso prevale la sentenza. In caso di due abitazioni nello stesso Comune, l’aliquota Imu più bassa si applica solo ad una casa. Il discorso cambia se le due case si trovano in due città diverse. Spiega la circolare: “Nel caso in questione entrambi i coniugi possono usufruire dell’aliquota ridotta e della detrazione prevista per l’abitazione principale” Precisa Salvia sul Corriere: “Lo sconto per i figli, invece, potrà essere utilizzato o dalla moglie o dal marito. E in particolare, spiega sempre la circolare, «spetterà al coniuge per l’immobile in cui i figli dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente»”.
Il cittadino che ha crediti con il Fisco potrà pagare l’Imu direttamente con il modello 730. Spiega la circolare: “Il contribuente può scegliere di utilizzare l’eventuale credito che risulta dal modello di dichiarazione 730/2012 per pagare l’Imu 2012, mediante compensazione nel modello F 24”. Si tratta di un modo che permetterà di compensare i crediti e i debiti che i cittadini hanno con lo Stato. Precisa la circolare: “Gli enti locali disciplinano le modalità con le quali i contribuenti possono compensare le somme a credito con quelle dovute al Comune a titolo di tributi locali”.
Infine novità anche per i figli al di sotto dei 26 anni. Stavolta però si tratta di una complicazione di calcolo. Sotto quella età infatti è previsto uno sconto per il pagamento dell’Imu, ma il governo richiede massima precisione. Così se il figlio compie 26 anni nel periodo della dichiarazione lo sconto (50 euro) va calcolato “misura proporzionale al periodo in cui persiste il requisito”. Spiega il Corriere della Sera: “Se il figlio compie 26 anni il primo luglio, ad esempio, lo sconto varrà non per l’intero anno ma solo per sei mesi. E quindi la somma da detrarre non sarà di 50 ma di 25 euro”. Conti da fare con tolleranza di approssimazione minima. Se un bambino non nasce il primo del mese la circolare spiega come conteggiare: “Se la nascita avviene il 15 marzo allora il mese di marzo deve essere computato» per la detrazione. «Se invece nasce il 17 marzo non si potrà tenere conto di tale mese”.
