ROMA – Imu, l’ultima rata sarĂ una stangata per negozi e botteghe: secondo Confesercenti gli esercizi privati pagheranno in tutto 1,8 miliardi di euro. Sono 1.050 euro in piĂ¹ rispetto a quanto pagarono l’ultima volta con l’Ici.
Si tratta di quasi due milioni di unitĂ immobiliari (1.941.458, secondo l’indagine 2012 del Dipartimento Finanze e Agenzia del Territorio) che al catasto sono censiti come categoria C1 e che per l’80% sono di proprietĂ di persone fisiche, per metĂ utilizzati direttamente e per l’altra metĂ detenuti in locazione. Ad accrescere la tassazione Imu su negozi e botteghe – secondo la Confesercenti – hanno contribuito tre fattori: l’aumento di base imponibile per effetto del piĂ¹ elevato coefficiente (55 in luogo del 34 previsto per l’Ici) da applicare alla rendita catastale rivalutata.
Da solo, tale ”adeguamento” spiega quasi il 62% dell’aumento rispetto a quanto pagato in precedenza a titolo di Ici. L’aumento dell’aliquota standard fissata ai fini Imu (0,76% rispetto allo 0,664% dell’aliquota media Ici nazionale), che spiega un altro 14% ; Infine, l’ulteriore aumento di aliquota deciso da ciascun Comune nell’ambito delle facoltĂ accordate dal legislatore.
L’esame delle delibere adottate dai Comuni capoluogo di Provincia rivela che nella gran parte delle realtĂ territoriali hanno prevalso gli aumenti e che ciĂ² ha portato ad una lievitazione dell’aliquota complessiva, dallo 0,76% standard allo 0,97% dell’aliquota effettiva media. In sostanza, sugli immobili strumentali all’attivitĂ imprenditoriale grava a partire dal 2012 un prelievo immobiliare pari a 2,4 volte (+ 140%) quello dell’Ici, che si scarica per oltre i due terzi sulle piccole e medie imprese: sia quelle che sono proprietarie dell’immobile ma anche quelle sono in affitto e si vedranno aumentare il canone dal proprietario.