Troppe richieste, centralini in tilt, iter farraginoso, risorse già quasi esaurite: è caos sugli incentivi statali partiti giovedì scorso. I centralini delle Poste sono stati sigillati domenica, per le troppe richieste, ma stamattina riapriranno. Intanto è polemica sulla procedura per accedere agli sconti.
Secondo la legge, infatti, i venditori devono prima stipulare con l’acquirente un contratto e poi, entro due giorni, chiamare i call center per verificare se possono usufruire degli incentivi. Dopo i due giorni, se la risposta ricevuta dal call center è positiva, l’acquirente dovrà dare l’acconto, per poi procedere all’acquisto. Se le risorse sono terminate, invece, il contratto potrà essere annullato.
Claudio De Viti, Diretto del Settore Moto dell’Ancma Confindustria, spiega: «L’anno scorso il meccanismo degli incentivi, messo a punto dal ministero dell’Ambiente, era più semplice perché prevedeva un credito d’imposta. Qui invece cambia di contratto in contratto e lascia molti punti interrogativi. I tecnici ci hanno detto che in questo modo saranno di più i cittadini che riceveranno gli incentivi. Peccato che il nuovo meccanismo ci sia stato comunicato quando avevamo già mandato ai rivenditori una nota di spiegazione che ripeteva il vecchio schema. Ci toccherà spiegare che le regole sono cambiate ma non ne saranno molto contenti, perché significherà che avranno meno soldi».