
Inflazione mascherata, è stata la sorpresa pasquale: il prezzo non cambia, la porzione si, torna in auge la sgrammatura
Si chiama “inflazione mascherata“ la sorpresa pasquale del 2022. Parlano gli scaffali: non cambia il prezzo, la porzione sì. È tornata in auge la cosiddetta “sgrammatura”.
Paghi la confezione come sempre, ma il peso del contenuto è calato. Tutti i generi alimentari sono colpiti: pasta, gelati,marmellata, yogurt, formaggi, salumi confezionati. Non parliamo poi della “pulizia della casa”. Le hanno inventate tutte sui detersivi, i flaconi di sapone, shampoo .
PIÙ COSTOSI E PIÙ SNELLI E PIù INFLAZIONE
Tre esempi: colomba, yogurt, mozzarellina (dal report di Achille Perego, ospite di Unomattina). Le colombe sono diventate più magre; la confezione è quella da 1 kg ma dentro , se va bene, c’è una colombina di 750 grammi. Introvabile il vasetto dello yogurt da 175 grammi. Hanno calato tutti: altoatesini, greci, emiliani, lombardi, toscani. Sia con lo yogurt intero che col magro, bio, latte fieno. E la cara mozzarellina? È rimpicciolita anche lei, povera stella. Per carità, la riduzione è legittima a patto però che il consumatore venga informato.
FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
L’inflazione pesa sulle famiglie. L’Ufficio studi di Confcommercio parla di una stangata da 2.600 euro. Rischiamo di affacciarci pericolosamente al baratro della recessione. Bankitalia ha registrato il mese scorso il nuovo record del debito pubblico,arrivato a 2.736 miliardi di euro. L’Istat ha certificato che a marzo il tasso di inflazione annuo è del 6,5%. E a marzo sono calati i consumi di un 11,8% rispetto allo stesso mese del 2019 prima della pandemia.
INCIDONO I RINCARI DEI BENI ENERGETICI
A febbraio i rincari hanno registrato un +45,9% e a marzo un rincaro record: + 50,9%.
Morale: occorrono controlli seri e urgenti. Contro la sgrammatura l’Unione consumatori ha presentato un esposto alla Antitrust . Il Senato se ne sta occupando. Vedremo.