Oggi, 12 aprile, è iniziato in via ufficiale il divieto imposto dalla Banca d’Italia all’American Express di emettere nuove carte di credito in Italia.
L’istituto di via Nazionale ha riscontrato delle irregolarità sotto i profili dell’usura, del riciclaggio e della trasparenza sulle carte di credito American Express così ha vietato le emissioni verso i nuovi clienti. Nel mirino di Bankitalia, è finita in particolare la Carta Blu, una carta che come tutte le revolving, a differenza delle comuni carte di credito a saldo, consente di rateizzare i pagamenti pagando tassi di interesse che – secondo quanto disposto da Bankitalia fino al prossimo giugno – non possono superare la soglia del 26,05% per importi fino a 5mila euro e del 19,51% per soglie superiori.
Secondo un’indagine della Procura della Repubblica di Trani condotta dal pubblico ministero Michele Ruggiero i tassi praticati sarebbero in alcuni casi più alti, vicino al tasso d’usura. Come accusa Elio Lannutti, presidente di Adusbef, «si configuravano anche tassi di interesse che arrivavano al 251%, ossia il 21% mensile».
Il blocco dell’emissione riguarda solo i nuovi clienti. La società conferma l’operatività delle carte per i vecchi clienti. Come sta ricordando la stessa Amex negli ultimi giorni attraverso l’acquisto di spazi pubblicitari sui principali quotidiani italiani in cui si ribadisce che «gli esercenti convenzionati ne assicurano l’accettazione».
Intanto, per i clienti che si ritengono frodati Adusbef e Federconsumatori, nell’attesa di verificare la fondatezza di una class action a tutela dei titolari delle carte di credito, hanno pubblicato sui rispetti siti «i moduli da compilare per ottenere i risarcimenti dei danni subiti, ricalcolando il differenziale dei tassi soglia nel tempo previsti dalla legge antiusura ed i tassi praticati».