ROMA – Sono stati i giovani i più penalizzati dalla crisi economica. Nel 2010, secondo quanto risulta dal bilancio sociale Inps, i lavoratori sotto i 30 anni sono diminuiti del 9,2% (-227.000 unità). La classe più colpita con un crollo dei contratti è quella degli under 19 (-39,8%) mentre quelli tra i 20 e i 24 anni sono diminuiti dell’11%.
I lavoratori dipendenti del settore privato con un contratto regolare – si legge sul bilancio sociale dell’Inps presentato oggi – sono diminuiti in modo consistente in tutte le fasce di eta’ inferiori a 40 anni mentre sono aumentati tra gli ultraquarantenni, soprattutto grazie alle nuove regole sul pensionamento che hanno tenuto al lavoro molti ultracinquantenni (nella fascia tra i 55 e i 59 anni i lavoratori dipendenti privati sono aumentati del 6,5% dopo essere cresciuti dell’11,6% tra il 2008 e il 2009).
Tra gli ultrasessantenni si e’ registrato un aumento degli occupati dipendenti dell’8,9% nel 2010 rispetto al 2009 dopo un aumento del 5,7% nell’anno precedente. L’Inps sottolinea che nel biennio 2009-2010 a fronte di un calo complessivo degli occupati dipendenti del 3,7% (-1,6% nel solo 2010 sul 2009) rispetto al 2008 i giovani sotto i 19 anni si sono piu’ che dimezzati (-55,2%, passando da 148.559 a 66.608) mentre quelli tra i 20 e i 24 anni hanno registrato un calo, sempre nel biennio del 20,4%. Per i giovani tra i 25 e i 29 anni si e’ registrato un calo nel biennio del 12,8% mentre per quelli tra i 30 e i 40 i dipendenti con un contratto regolare sono diminuiti del 7,8%.
Fuga in avanti invece per gli ultracinquantenni: nel biennio 2009-2010 i dipendenti tra i 55 e i 59 anni sono aumentati di oltre 132.000 unita’ (+18,9%) mentre quelli oltre i 60 sono cresciuti di oltre 38.000 unita’ (+15%). Il calo complessivo dei lavoratori dipendenti nel 2010 (-1,6% pari a 195.000 unita’ in meno) e’ stato scontato solo dagli under 40 (347.000 unita’ in meno) mentre tra gli over 40 sono aumentati di quasi 152.000 unita’.
