Inps: in attivo i conti dell’Istituto, 18 miliardi per il sostegno a redditi e famiglie

Sono state 697.098 le nuove pensioni accolte e liquidate dall’Inps  nel corso del 2009, con un decremento del 4% (-29.136 pensioni) rispetto alle pensioni accolte e liquidate nell’anno precedente (726.234). Le nuove hanno riguardato principalmente i lavoratori iscritti alla gestione separata (+87,7% sul 2008). E’ quanto emerge dalla relazione annuale dell’Inps presentata questa mattina alla Camera.

L’avanzo finanziario dell’Inps nel 2009 ha sfiorato gli otto miliardi di euro. La gestione finanziaria di competenza ha infatti evidenziato un saldo positivo di 7.961 milioni di euro, risultato della differenza tra i 276.643 milioni di euro di entrate e i 268.682 milioni di euro di uscite complessive. Il totale delle entrate ha registrato un incremento pari al 2,3% rispetto al 2008; ma in aumento più sostenuto, sempre rispetto al 2008, sono risultate le uscite, +4,6%. La gestione economica ha presentato un risultato positivo di 5.956 milioni di euro.

Per effetto delle nuove norme, risulta  “dimezzata” la domanda di pensioni di anzianità, soprattutto tra i lavoratori dipendenti; allo stesso tempo si registra un aumento del numero dei trattamenti per vecchiaia. Nel complesso, il numero delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2009 è pari, nel complesso, a 16.053.965, con un decremento dello 0,26% (-42.208 pensioni) rispetto ai trattamenti in vigore nel 2008. Rispetto alle principali gestioni, oltre 10 milioni sono le pensioni ai lavoratori dipendenti (-0,9% rispetto al 2008), più di 4 milioni quelle ai lavoratori autonomi (+1,2%) e oltre 200.000 le prestazioni per i lavoratori iscritti alla Gestione separata (+27,7%). Il numero delle pensioni che ricevono integrazioni dell’importo per raggiungere il minimo previsto dalla legge supera i 4 milioni; di queste l’80% viene erogato a beneficiari donne.

La spesa per le pensioni dell’Inps nel 2009 è stata pari a 173.127 milioni di euro, con un incremento del 3% sul 2008, pari a 5.071 milioni. L’incidenza sul Pil è salita all’11,32% (dal 10,69% del 2008).  In particolare, 160.361 milioni si riferiscono alle rate di pensione e relativi trattamenti di famiglia a carico delle gestioni previdenziali e 12.766 milioni riguardano la spesa per pensioni erogate per conto dello Stato.

Nel 2009 oltre 4 milioni di lavoratori hanno ricevuto, in forme e tempi diversi, una qualche forma di sostegno al reddito per un totale di 18 miliardi di euro. Ammonta inoltre a oltre 10 miliardi di euro il valore dei sussidi erogati alla famiglia dall’Inps.

Continua a crescere la spesa per le prestazioni di invalidità civile: nel 2009 sono stati spesi 16 miliardi di euro (+4,9% sul 2008) per pagare i sussidi tra pensioni e assegni di accompagnamento; i beneficiari sono stati circa 2,6 milioni di persone (+4,5%). Il dato è previsto in salita anche nel 2010, anno per cui si stima una spesa di 17 miliardi. Aumentano però i controlli: nel 2009 sono state effettuate 200 mila verifiche che hanno portato alla revoca del 15% del campione esaminato.

Il 2009, si legge infatti nel rapporto, è stato caratterizzato dallo «sforzo aggiuntivo per la realizzazione del piano straordinario di verifica delle invalidità civili, che ha previsto l’attuazione di 200.000 visite sanitarie di controllo su tutto il territorio nazionale. Come esito degli accertamenti effettuati, la percentuale di prestazioni revocate ha riguardato il 15% del campione esaminato». Allo stesso tempo, nell’ambito del contenzioso giudiziario si registra «un netto miglioramento dell’incidenza dei giudizi che si concludono con una decisione di merito favorevole all’Istituto». Ai 2,6 milioni di invalidi civili, ha annunciato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, «si aggiungono altri 2 milioni di soggetti di invalidità professionale, la cosiddetta inabilità, che porta a quasi 30 miliardi il volume delle risorse impegnate nel sostegno della non autosufficienza».

Nel corso del 2010 si prevede che la spesa per la sola invalidità civile potrebbe arrivare a 17 miliardi e i beneficiari a sfiorare i 3 milioni di persone. Accanto alla lotta ai falsi invalidi, che ha centralizzato sull’Inps i controlli, sono stati nettamente ridotti anche i tempi per avere i sussidi: «da una media di attesa che sfiorava l’anno, con punte di inciviltà di più di due anni, abbiamo garantito che si arriverà a un massimo di 120 giorni per poter ottenere il sussidio, senza dover restare vittime delle clientele, della burocrazia e delle organizzazioni criminali» ha assicurato Mastrapasqua aggiungendo che «da una decina di passaggi burocratici siamo passati a sole tre tappe per chiedere, controllare e ottenere la prestazione».

Per quanto riguarda infine il tema sempre caldo di una  riforma del sistema previdenziale, Mastrapasqua ha detto che essa attualmente «non serve» ed ha assicurato che il sistema nel nostro Paese «ha i conti in ordine e che le riforme che si sono succedute negli ultimi venti anni stanno progressivamente mettendo in sicurezza il futuro delle pensioni». «L’effetto delle finestre di uscita, – ha spiegato Mastrapasqua – congiuntamente al sistema delle quote, ha raffreddato, e non di poco, il calore del sistema previdenziale italiano».

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