ROMA – Le banche centrali mondiali danno ossigeno pompando liquidità nel sistema e abbassando gli interessi delle operazioni bancarie. Il taglio sarà effettivo dal prossimo cinque dicembre fino al febbraio 2013. Il primo effetto è che la Borsa europea torna a correre.
La Federal Reserve, la Bce ed altre quattro Banche centrali hanno deciso di ridurre di 50 punti base il tasso d’interesse sulle operazioni di swap in dollari. Lo ha comunicato la Fed, specificando che le altre banche coinvolte nell’operazione sono la Banca del Canada, la Bank of England, la Banca del Giappone e la Banca Centrale Elvetica. Poco prima la banca centrale cinese aveva abbassato di 50 punti base il livello di riserve obbligatorie delle banche.
Che significa questa operazione? Nei fatti significa che il costo di circolazione dei capitali tra le diverse banche centrali scenderà e di riflesso scenderà anche quello praticato dagli istituti che fanno credito a famiglie e imprese. Per noi comuni mortali che significa? Significa che le banche centrali abbassano i tassi dei prestiti alle banche e che queste, quindi, potrebbero avere finalmente liquidità per concedere mutui ai singoli cittadini o finanziamenti alle aziende.
Nel comunicato della Fed si legge che “lo scopo di queste operazioni è di allentare le tensioni sui mercati finanziari e quindi mitigare gli effetti di queste tensioni sulla capacità da parte delle banche di fare credito a famiglie e imprese in modo da aiutare la ripresa economica”.
Il rinnovato interventismo delle banche centrali e la speranza che la locomotiva cinese torni a correre spinge gli acquisti in tutta Europa. Piazza Affari guadagna l’4%, Londra l’3%, Parigi il 3,7% e Francoforte l’4,6%. Tra titoli scambiati a Milano spicca Telecom Italia Media che, sul ritorno delle ipotesi di nuovi soci nel capitale, è entrata in asta di volatilità mentre segnava un rialzo dell’11,44% a 0,1695 euro con circa 2,5 milioni di pezzi trattati a fronte di una media giornaliera di 1,3 milioni nell’ultimo mese. Il finanziere franco tunisino, Tarak Ben Ammar, ha però smentito il suo interesse per la società. Sospesa anche Seat Pagine Gialle che cede il 10% dopo il default tecnico per il mancato pagamento della cedola da 52 milioni sul bond Lighthouse. Proseguono però le trattative per la ristrutturazione.
