MILANO – Intesa Sanpaolo chiude il contenzioso con il fisco in materia di abuso di diritto sostenendo ”un costo per imposte e sanzioni di circa 270 milioni di euro, piu’ interessi”. Lo comunica la banca in una nota. ”L’onere residuo a carico del conto economico – spiega la nota – e’ di circa 200 milioni e verra’ contabilizzato nel quarto trimestre 2011”.   Intesa Sanpaolo ”ha perfezionato la definizione delle controversie attualmente in essere con l’Agenzia delle Entrate in materia di abuso di diritto coinvolgenti il Gruppo, mediante il ricorso ai cosiddetti ‘istituti deflattivi del contenzioso’, pur convinta della correttezza del proprio operato e solo in ragione dell’inopportunita’ di contenziosi lunghi e onerosi e dell’imprevedibilita’ degli orientamenti giurisprudenziali”.   Attraverso il ricorso alla figura dell’abuso di diritto il Fisco ha contestato a molte banche italiane l’illegittimita’ di alcune complesse operazioni finanziarie realizzate – a detta dell’Agenzia delle Entrate – al solo scopo di ridurre le tasse da pagare all’erario. Una di queste operazioni, il piano Brontos realizzato da Unicredit con Barclays, e’ finita anche sotto la lente della magistratura milanese.
