Mancano poche ore alla ‘resa dei conti’ sull’operato di Angelo Benessia, presidente della Compagnia di Sanpaolo, principale azionista della maggiore banca italiana, Intesa Sanpaolo. Mercoledì a Torino si riunirà il consiglio generale della fondazione: suo il compito di chiarire se tra l’organo generale e il presidente sussista ancora un rapporto di fiducia.
Le opzioni possibili sono due: i membri potrebbero arrivare a una complicata mediazione per dare continuità all’attività della Compagnia; oppure si potrebbe giungere alla conta, eventualità che al momento vede il presidente in minoranza. La maggioranza, ancorché risicata, degli 11 consiglieri su 21 che negli scorsi giorni hanno posto la questione, formalmente non concorda infatti con la strategia dell’avvocato torinese.
L’esclusione di Enrico Salza prima e il rifiuto di Domenico Siniscalco della candidatura a presidente del Consiglio di gestione della banca poi, a Torino hanno aperto un’aspra contesa tra Benessia e i consiglieri, espressione della politica e delle istituzioni sabaude. Nel capoluogo piemontese, di fatto, i temi centrali non sono stati risolti nemmeno dopo il segnale distensivo dell’elezione all’unanimità di Andrea Beltratti da parte del Consiglio di sorveglianza, che è la compagine milanese dell’istituto.
Domani a villa Abegg, sulla collina torinese, si prospetta dunque una discussione ampia e articolata. Tra i consiglieri della fondazione c’é chi si dichiara disponibile a un confronto aperto a tutte le soluzioni. Altri, al contrario, potrebbero aver già deciso di remare contro, sfiduciando Benessia e rivendicando le sue dimissioni.
