ROMA – L’Imposta su reddito imprenditoriale, l’Iri per capirci, diventerà, non appena la bozza di delega fiscale sarà legge, l’imposta unica sul reddito prodotto da professionisti e imprese, a prescindere dalla forma giuridica con cui operano (individuale, società di persone o di capitale). Gli utili dei titolari o dei soci “interessati” resterà invece tassato con l’Irpef : cioè, quei redditi con cui la società o l’impresa compensano il titolare o i soci subiranno una fiscalità progressiva tipica appunto dell’Irpef, secondo i vari scaglioni già individuati. Questa separazione della tassazione conviene, come rileva una simulazione elaborata dal Sole 24 Ore, ai redditi medio alti, mentre i più piccoli verrebbero sfavoriti se non proprio svantaggiati, anche in considerazione di probabili eliminazioni di imposte detraibili. Immaginando che l’Iri sia calcolata attraverso un’aliquota pari alla vecchia Ires, al 27,5%, svantaggiato sarà sicuramente, per esempio, l’imprenditore individuale con un reddito fino a 28 mila euro: il quale ora paga il 23% fino a 15 mila euro e il 27% sulla parte restante, più le eventuali addizionali a discrezione di comuni e regioni.
Con l’Iri pagherebbe, diciamo, un 27,5% sul reddito d’impresa mentre la parte che preleva dall’impresa come utile sarebbe tassata come oggi secondo gli scaglioni Irpef. Chi vive dei soli redditi dell’impresa, cioè i piccoli imprenditori individuali, difficilmente lascia redditi in azienda, o in misura molto circoscritta. La finalità perseguita dalla doppia imposizione fiscale serve proprio ad incentivare gli investimenti, cioè a incoraggiare gli imprenditori a utilizzare i redditi per migliorare, far crescere, aumentare la redditività dell’azienda. Incentivo che è già previsto con una deduzione del 3% nei primi tre anni di capitalizzazione sul capitale investito in azienda (Ace). La separazione dell’e imposte consentirà risparmi fiscali: almeno fino alla soglia di chi, trattenendo 10 mila euro su un reddito di 40 mila, li verserà in azienda. Risparmierà anche 1000 euro di tasse. Il problema sarà modulare la nuova misura per non penalizzare appunto i piccoli che del reddito eventuale ci vivono e basta.
