Isae. Diminuisce fiducia consumatori, si torna a ottobre scorso

Battuta d’arresto per la fiducia dei consumatori nel mese di gennaio. L’indice misurato dall’Isae si porta infatti a 111,7 (da 113,7) tornando dopo tre rialzi consecutivi sui valori dello scorso ottobre, rimanendo tuttavia su livelli ben superiori a quelli medi dello scorso anno.

A diminuire sono soprattutto le attese per i prossimi mesi, che scendono in termini di indice aggregato da 106,3 a 101,1 vicino ai valori dello scorso luglio. I consumatori sono invece più ottimisti circa la situazione corrente (da 118,8 a 119,8 il relativo indicatore). Calano anche nettamente le opinioni sul quadro economico (da 92,4 a 88,8), mentre quelle sulla situazione personale accusano una flessione più moderata (da 123,7 a 123,4).

A gennaio segnano un deterioramento tutte le opinioni, considerate singolarmente, riguardanti la situazione economica del Paese. In particolare, i giudizi sul quadro corrente passano da -78 a -80; le attese a breve termine si deteriorano da -2 a -8; anche le valutazioni relative al mercato del lavoro segnano, dopo l’assestamento dello scorso mese, una flessione, con le attese di incremento della disoccupazione che si attestano a 83 da 76 della scorsa rilevazione. Riguardo all’andamento dei prezzi, a gennaio, tornano a prevalere, dopo quattro mesi, quanti li ritengono aumentati («molto» o «abbastanza») rispetto a coloro che li ritengono «stabili» o «diminuiti».

Il saldo, infatti, torna positivo e pari a 5 (era -1 in dicembre) per la prima volta dallo scorso agosto. Pur continuando a risultare fortemente negative, le aspettative a breve termine accusano anch’esse un certa ripresa; il saldo passa infatti da -39 a -29, valore più alto dallo scorso maggio. Giudizi e previsioni sulla situazione personale segnano invece complessivamente una moderata flessione, dovuta ad andamenti contrapposti delle variabili componenti.

Si deteriorano in misura marcata le previsioni sulla situazione familiare (da -3 a -8) e le possibilità future di risparmiare (da -38 a -44), peggiorano in misura più contenuta i giudizi sulla situazione presente e sul bilancio della famiglia, che passano, rispettivamente da -42 a -43 il primo e da -2 a -4 il secondo; migliorano invece le valutazioni sull’opportunità attuale del risparmio (che aumenta da 158 a 164) e sulla convenienza di acquisto di beni durevoli (con il saldo che recupera da -74 a -72).

Circa le consuete domande trimestrali relative all’acquisto dei maggiori beni durevoli, trova conferma la prudenza espressa nelle intenzioni a breve di acquisti (dove il saldo si deteriora da -44 a -48). La flessione della fiducia dei consumatori registrata a livello nazionale è diffusa a livello territoriale con differenti intensità. Le valutazioni sul quadro economico generale peggiorano in tutte le ripartizioni, e con particolare intensità nel Nord Ovest e nel Centro. Riguardo alla situazione personale, un miglioramento caratterizza le regioni del Nord, mentre quelle del Centro e del Sud riportano una flessione. 

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