ROMA – Istat: +242mila occupati in un anno. Fischi a Renzi. Dall’Istat giungono segnali positivi da lavoro e occupazione che registra un aumento in un anno di 242mila unità: segnali positivi ricordati da Matteo Renzi che, tuttavia, mentre illustrava i risultati conseguiti è stato fischiato all’assemblea annuale di Confcommercio.
Se Renzi rivendicava in particolare il bonus 80 euro e l’aver scongiurato l’aumento dell’Iva, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha denunciato una ripresa “senza slancio né intensità”, contestando il teorema che la crisi sia ormai alle spalle.
+341mila a tempo indeterminato. Nel primo trimestre l’occupazione è in crescita con 242 mila occupati in più su base annua (+1,1% nei dati grezzi). Lo comunica l’Istat sottolineando che rispetto al trimestre precedente c’è un “moderato aumento” dello 0,1%.
“Il contributo decisivo viene dall’occupazione a tempo indeterminato (+341 mila) – spiega l’istituto di statistica nel report sul Mercato del lavoro – a fronte della sostanziale stabilità di quella a termine e del calo degli indipendenti. L’incremento è maggiore per il lavoro a tempo parziale”.
Nel primo trimestre 2016 “gran parte degli indicatori sul mercato del lavoro continuano a segnare un miglioramento”, secondo l’ultimo rapporto dell’Istat. L’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico registra aumenti dello 0,5% su base congiunturale e del 2,1% in termini tendenziali e queste aumento coinvolge tutti i principali settori economici, ad eccezione delle costruzioni.
Dopo il forte calo dell’occupazione giovanile in tutti gli anni della crisi, il numero di occupati di 15-34 anni cresce per il terzo trimestre consecutivo(+50 mila, +1,0% in un anno) associandosi all’aumento del tasso di occupazione (+0,7 punti) e alla riduzione del tasso di disoccupazione (-2,0 punti). Gli occupati 35-49enni si riducono in valore assoluto, ma il relativo tasso aumenta di 0,2 punti.
Salgono gli over 50. Prosegue intanto la crescita più marcata per gli over 50enni del numero di occupati (+335 mila) e del tasso (+1,8 punti), “dovuta anche alle minori uscite dal mercato del lavoro per pensionamento a seguito dei cambiamenti della normativa”. L’Istat segnala come “aspetto significativo delle dinamiche recenti del mercato del lavoro” il calo degli inattivi che sono nel primo trimestre diminuiti dello 0,5% rispetto al periodo precedente e dell’1,2% nei 12 mesi con una riduzione di 168 mila persone dovuta soprattutto alla componente maschile.