ROMA – Crollo delle retribuzioni orarie a gennaio 2013 in assenza dei rinnovi contrattuali. Crollo nell’ultimo trimestre del mercato della casa con un calo del 16,9% della compravendita immobiliare. I mutui sono crollati del 50% nell’ultimo trimestre rispetto all’anno scorso. Il 2012 dovrebbe presentare anche la peggiore variazione negativa della spesa reale pro capite della storia della Repubblica (oltre il -3%). La fotografia Istat restituisce i termini della prolungata recessione italiana, che impatta sul lavoro, sui salari, sulla casa, sui consumi (dati Confcommercio) penalizzati ulteriormente dal mancato aggancio del potere d’acquisto all’inflazione.
Salari. Le retribuzioni contrattuali orarie ad agosto segnano un leggerissimo aumento su luglio, salendo dello 0,1%, mentre aumentano dell’1,6% su base annua. Le retribuzioni in termini congiunturali restano così pressoché ferme. Invece, sul tendenziale, pur se in piccola accelerazione, rimangono sotto al livello d’inflazione annuo dello stesso mese (+3,2%), con una differenza di 1,6 punti. Quindi il ritmo di crescita dei prezzi è circa doppio. I settori che ad agosto presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: energia elettrica e gas (2,9%), tessili, abbigliamento e lavorazione pelli, gomma plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (2,8%), chimiche, legno, carta e stampa (2,7%). Si registrano, invece, variazioni nulle per telecomunicazioni e tutti i comparti della pubblica amministrazione. Su base mensile l’indice orario delle retribuzioni contrattuali registra una variazione dello 0,1% come conseguenza dell’applicazione di alcune clausole contrattuali, mentre le retribuzioni per dipendente restano ferme.
Rinnovi contrattuali. Ad agosto risultano in attesa di rinnovo 34 accordi contrattuali, di cui 16 appartenenti alla pubblica amministrazione, relativi a circa 3,8 milioni di dipendenti (intorno ai 3 milioni nel pubblico impiego). La quota di dipendenti che aspettano il rinnovo è pari al 29% nel totale dell’economia. Ad agosto i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 32,1, in deciso aumento rispetto ad agosto dello scorso anno (20,4).
Compravendita immobiliare. Nel primo trimestre 2012 le compravendite di unità immobiliari (154.813) sono diminuite del 16,9% su base annua. Le compravendite di immobili ad uso residenziale sono diminuite del 17,2%, quelle di immobili ad uso economico dell’11,8%.
Mutui. Nel primo trimestre 2012 i mutui (92.415 in totale) sono crollati, diminuendo del 49,6% rispetto al primo trimestre 2011. I mutui con costituzione di ipoteca immobiliare (64.116) hanno registrato una flessione tendenziale del 39,2%, quelli non garantiti da ipoteca immobiliare (28.299) sono diminuiti del 63,6%.
Consumi. All’interno di questo perimetro fortemente recessivo, solo pochissimi settori di spesa (la telefonia e l’informatica) e solo un canale di distribuzione, il discount, tengono i livelli di fatturato reale del 2011. Crisi e calo dei consumi si ripercuotono sui piccoli esercizi al dettaglio il cui stock, pari a poco più di 757mila unità nel 2011, è in diminuzione rispetto al 2010 (-0,1%); in flessione anche il fatturato di questa tipologia distributiva (-2,6% nei primi sei mesi del 2012), mentre cresce quello dei discount (+1,8%) e dei supermercati (+1,4%). Molise (-1,9%), Friuli Venezia Giulia (-1,1%) e Liguria (-0,9%), sono le regioni che, nel complesso, registrano le maggiori “perdite” di esercizi; tra i comparti merceologici, spicca l’aumento nel settore delle apparecchiature informatiche e telecomunicazioni (con un +2,6% di esercizi), mentre si conferma lo stato di difficoltà dei negozi di mobili e arredamento che si sono ridotti dell’1,3% con punte di quasi il 2% al Sud e nel Nord-Est; prosegue lo sviluppo delle medie e grandi superfici, con minimercati e supermercati che aumentano prevalentemente al Centro e al Sud e ipermercati e grandi magazzini in espansione al Nord.