Al momento siamo a quota un milione e mezzo. È questa la cifra degli immobili ignoti al catasto e quindi al fisco. Sono stati fotografati dall’Agea, l’agenzia per le erogazioni agricole che sta censendo immortalando con foto dall’alto tutto il territorio italiano.
Una volta terminato il censimento assicura l’Agea, saranno i Comuni a verificare se si tratta o no di edifici abusivi, anche se assicurano che dalle verifiche delle foto potrebbero emergere ingombri che non sono neppure edifici.
Intanto già 800mila immobili hanno perso, secondo le verifiche svolte, i requisiti di ruralità che favoriscono agevolazioni fiscali. Si tratterebbe insomma della trasformazione di vecchi rustici in case, pratica molto diffusa in Italia.
In alcuni Comuni in cui le verifiche accatastali sono terminate, è partita una campagna che favorisce l’autodenuncia per regolarizzare la posizione; tutto ciò servirebbe ad evitare l’abbattimento dell’immobile abusivo.