ROMA – Jobs act. Sel denuncia: “Bocciati emendamenti anti-dimissioni in bianco”. “Questa mattina la maggioranza in commissione Lavoro di Montecitorio ha bocciato tutte le proposte emendative tese ad inserire nella delega la norma contro le dimissioni in bianco, un ricatto fatto al momento dell’assunzione quando, insieme al contratto, viene fatta firmare anche la lettera di dimissioni senza data da usare come strumento di ricatto soprattutto nei confronti delle lavoratrici madri. L’asse Sacconi Renzi porta a casa un primo, pessimo, risultato”.
Lo affermano Giorgio Airaudo e Marisa Nicchi (Sel). “La legge contro le dimissioni in bianco era stata riapprovata alla Camera nei mesi scorsi, unica legge proposta dalle opposizioni, per poi essere affossate in Senato da Sacconi, nemico pubblico numero uno delle dimissioni in bianco, che da ministro del Governo Berlusconi cancellò la legge n. 188 approvata dal Governo Prodi, al grido di basta lacci e lacciuoli alle nostre imprese”, aggiungono Airaudo (responsabile lavoro di Sel) e Nicchi (prima firmataria della legge 188/2007 sulle dimissioni in bianco).
“Il Partito Democratico si era preso l’impegno di approvare il testo anche al Senato, ma non è andata così. Anzi, il rapporto con NCD fa fare al Paese un passo indietro su un diritto di civiltà che riguarda tutti i lavoratori ma che colpisce soprattutto le giovani donne. Sull’affossamento di questa che tutti considerano una norma di civiltà Renzi e il Partito Democratico hanno qualcosa da dire? Renzi preferisce il rapporto con Alfano e soci a un diritto?, concludono i deputati di Sel.