ROMA – La “monnezza” sulle tasse della “monnezza”: Comuni nel caos, contribuenti ignari. Nel caos che segue le continue trasformazioni della tassa sui rifiuti si riconosce una sola informazione certa: pagheremo di più (il Codacons calcola un aggravio per famiglia italiana di 77 euro). Per il resto, dall’entità della tassa fino alla denominazione della tassa stessa, è buio pesto. Non ci si raccapezzano i Comuni, non sanno nulla i Caf (centri di assistenza fiscale dei sindacati), figuriamoci il cittadino contribuente. Il quale dovrebbe orientarsi in una fitta foresta di acronimi in continua evoluzione: Tarsu, Tares, Tari, Tuc come i noti crackers ma suscettibile di diventare Tul (è una battuta del senatore Pdl D’Alì).
Battuta infelice perché perdersi nel labirinto fiscale inibisce alle famiglie la possibilità di una sia pur minima programmazione di economia domestica. La finanza comunale dal novembre 2011 a oggi è stata modificata 36 volte, spiega Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e responsabile Finanza locale dell’Anci. Un’imposizione tributaria a macchia di leopardo, una giungla fiscale con l’avallo del legislatore, almeno per quest’anno: la legge 28 ottobre 2013, numero 124 consente ai Comuni di continuare a far pagare la Tarsu salvo compensare con la fiscalità generale eventuali costi del servizio che restano scoperti. Risultato, anche a distanza di pochi chilometri ci sarà chi paga la Tares e chi paga la Tarsu.
I Comuni che scelgono il vecchio, la Tarsu, saranno fra quelli che non hanno fatto in tempo a chiudere i bilanci previsionali 2013. E’ la condizione in cui si trova Roma, che però ha optato per il nuovo , quindi Tares. Il Comune di Milano ha inviato in questi giorni 458 mila lettere con la rata di conguaglio della Tares 2013. In aggiunta, lodevolmente, aggiungendo una richiesta di informazioni su consistenza dell’alloggio e numero di abitanti, in modo di imporre tributi il più possibile precisi e equi.
Anche i Caf, i preziosi assistenti fiscali, sono stati arruolati alla bisogna. Il Comune di Milano li paga 8 euro a pratica, per il contribuente l’aiuto è gratis: gli addetti avranno anche accesso alle banche dati comunali per aggiornare le cifre.