Arnaud Lagardère vuole vendere la sua quota del 20 per cento in Canal+, il maggior operatore di pay-tv in Francia. Lo ha comunicato in una nota il gruppo francese, spiegando di aver informato delle sue intenzioni anche Vivendi, il principale azionista di Canal+ che ha in mano il resto del capitale. Secondo la valutazione di Credit Suisse, la partecipazione di Lagardère ammonta a 1,4 miliardi di euro.
A costringere Lagardère ad una razionalizzazione del portafoglio della sua holding è stato Guy Wyser-Pratte, raider (ovvero imprenditore che, grazie ad ingenti capitali, acquista aziende indebitate e le risana o le smembra) franco-americano, arrivato da Wall Street con l’intenzione di togliere a Lagardère i comandi del gruppo familiare.
Arnaud, figlio di Jean-Luc, fondatore della Lagardère – azienda attiva nell’industria e nella difesa – morto all’improvviso nel 2003, aveva annunciato da tempo il desiderio di abbandonare Canal+, ma aveva sempre rimandato.
Solo l’arrivo di Wyser-Pratte, sostenuto da numerosi azionisti di minoranza della Lagardère, è riuscito nell’impresa.
Lagardère segue così l’esempio di Tf1 e M6, i due poli televisivi privati che negli scorsi mesi avevano venduto le loro partecipazioni nella pay tv a Vivendi, il gruppo che controlla Canal+.
Il prezzo di quel 20 per cento verrà stabilito nelle trattative delle prossime settimane, ma le stime oscillano tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro, cioè all’incirca un terzo della capitalizzazione attuale della Lagardère.
I sospetti – o le speranze – sono che Arnaud abbandoni anche il gigante aeronautico Eads, casa madre di Airbus, visto che da diverso tempo latita ai consigli di amministrazione.