Per combattere la disoccupazione in Italia servono più inventivi e meno tasse. Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Bce, in un’intervista a Repubblica. Secondo l’economista «la ripresa è iniziata, ma davanti a tutti noi c’è ancora molta strada da fare».
Bini Smaghi consiglia ai governi di «prendere con cautela i segnali di ripresa», perchè «in questa fase delicatissima dell’economia servono prudenza e rigore». Il membro della Bce prevede un «ritmo alternato» per la ripresa: «Avremo un rimbalzo più forte del previsto negli ultimi due trimestri, ma poi la crescita diventerà progressiva con variabilità».
Quanto all’Italia, «la ripresa sarà in linea con l’andamento degli altro Paesi dell’euro». Gli sforamenti dei conti pubblici, aggiunge, «quest’anno e il prossimo sono accettabili, se accompagnati da politiche di rientri da mettere in atto nel 2011. L’Italia è tra le nazioni più virtuose ed è essenziale che lo rimanga, visto il suo livello di debito».
Contro la disoccupazione, l’economista definisce «essenziale prendere misure che incoraggino le imprese a trattenere la forza lavoro con ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione. Va anche ridotta la tassazione sul lavoro. L’onda lunga dell’aumento disoccupazione – avverte – potrebbe interessare sia gli Usa che l’Europa fino a metà 2010».
Sul credito, «la domanda ora è stagnante e riprenderà a metà del prossimo anno. A quel punto – sottolinea Bini Smaghi – è importante che le banche siano pronte a soddisfare questa domanda. Per riuscirci devono utilizzare questi mesi per risanare i propri bilanci», usando gli utili «per ricapitalizzarsi, e solo in seconda battuta per dividendi e bonus».
In merito al rischio di nuove crisi, «i bassi tassi di interesse spingono alcuni operatori a mosse speculative che non sono sostenibili e portano all’implosione di queste mini-bolle», rileva Bini Smaghi, che invita gli operatori a «essere cauti e non farsi trascinare da comportamenti esuberanti».
