L’Istat ha affermato che l’indicatore sulle retribuzioni di fatto si riferisce a unità di lavoro equivalenti a tempo pieno e al netto della Cassa integrazione. La crescita ha riguardato gran parte del settore privato, ad eccezione dell’agricoltura e del comparto pubblico.
L’aumento su base annua delle retribuzioni, spiega l’Istat, di fatto è dovuto al +4,1% registrato nell’industria e al +3,2% segnato nei servizi. All’interno del settore industriale le retribuzioni hanno registrato un incremento tendenziale particolarmente marcato nel comparto delle estrazioni di minerali da cave e miniere (+15%).
Al contrario, la variazione tendenziale negativa registrata nel settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (-2,5%) è dovuta alla riduzione, rispetto a un anno prima, della stessa componente degli incentivi all’esodo.
Per quanto riguarda il terziario, la crescita su base annua più elevata si è verificata nel comparto delle attività finanziarie e assicurative (+5,8%). Inoltre, fa sapere sempre l’Istat, gli oneri sociali per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno hanno registrato un aumento tendenziale nel primo trimestre 2010 pari al 3,4%, mentre su base mensile la crescita è stata dello 0,5%.