Riforma articolo 18: un giudice decide su tre licenziamenti differenti

ROMA – Per la riforma dell’articolo 18 il governo Monti potrebbe seguire il modello tedesco: si tratterebbe, scrive il Corriere della Sera, di mantenere l’articolo 18 inalterato per i licenziamenti discriminatori, mentre per quelli economici ci sarebbe un controllo da parte del giudice che verifichi che non si tratta di un licenziamento discriminatorio. Ma il giudice non potrà decidere nulla sull’effettività del motivo economico-organizzativo. l licenziamento, quindi, non vedrà il diritto al reintegro ma solo ad un congruo indennizzo.

Ci sarà poi un terzo tipo di licenziamento, cioè quello chiesto dalle imprese per motivi disciplinari. Al momento il lavoratore ottiene il reintegro e l’indennizzo, a meno che il giudice non stabilisca che esiste un giustificato motivo. Con la riforma Forneroil lavoratore, sempre a discrezione del giudice, avrebbe diritto o al reintegro o all’indennizzo fino a 18 mensilità.

Questo punto potrebbe valere solo per i nuovi assunti e dal 2014 anche per i vecchi assunti.

La Cgil vorrebbe una norma sulla rappresentanza sindacale, l’abbandono definito della pratica delle dimissioni in bianco per le donne, misure che aiutino a conciliare lavoro e famiglia e un contrasto del lavoro precario, oltre a garanzie per i lavoratori esodati.

 

 

Published by
Maria Elena Perrero