LONDRA – I robot sostituiranno l’uomo nell’attività lavorativa, e il rischio disoccupazione potrebbe essere altissimo. E’ quanto afferma in una relazione l’Institute fo Public Policy Research (IPPR) di Londra: per le aziende, da questo momento in poi, le macchine intelligenti potrebbero diventare decisive. Nel Regno Unito, nei prossimi vent’anni si stima che 15 milioni di posti di lavoro saranno a “rischio medio-alto” poiché potrebbero essere sostituiti dall’automatizzazione. Gli inglesi potrebbero dover affrontare una realtà tra “Star Trek e Matrix“.
La relazione dell’IPPR, afferma che si stia per concludere la fase in cui gli esseri umani, nel lavoro, sono più importanti delle macchine. “I notevoli miglioramenti nelle nuove tecnologie, tra cui potenza di calcolo, apprendimento automatico, sistemi di intelligenza artificiale, automazione, veicoli a guida automatica, tecnologie sanitarie e delle risorse e Internet degli oggetti, fanno prevedere una trasformazione radicale della vita sociale ed economica”, spiega la relazione.
“Questi cambiamenti hanno il potenziale di creare un’era di diffusa abbondanza o una seconda era della macchina, concentrata totalmente sul potere economico”. “Quale strada prenderemo, un futuro tra Star Trek e Matrix, dipenderà dal tipo di politica e delle istituzioni che svilupperemo”. E l’intelligenza artificiale, farà di più che semplici attività di controllo interno, in futuro potrebbe avere un ruolo nei consigli di amministrazione.
Sembra che entro il 2030, il 60% dei ruoli di vendita al dettaglio inglesi, ossia circa 2 milioni di persone, potrebbero essere sostituite dalla tecnologia. Le macchine intelligenti del futuro, avranno un QI superiore al 99% degli esseri umani, sottolinea la relazione che al contempo sostiene che entro i prossimi dieci anni, un’automobile su dieci sarà a guida automatica. Nel frattempo, sempre entro il 2030, gli esseri umani potrebbero assistere alla riproduzione degli organi del corpo con la stampa in 3D.
La relazione dell’IPPR arriva a distanza di un mese dalle dichiarazioni di Mark Carney, governatore della Bank of England, in cui ha affermato che i robot potrebbero lasciare senza lavoro ben 15 milioni di inglesi.
Mark Carney ha avvertito, in una visione abbastanza allarmante per i lavoratori, che molti posti saranno “svuotati” e a causa degli enormi progressi tecnologici molti ruoli saranno automatizzati.
I più a rischio, secondo la Bank of England, saranno il personale amministrativo, le segreterie e la produzione. Ed è anche previsto che intere professioni, come il settore della contabilità, dato il ruolo dominante dei computer, potrebbero arrivare ad estinguersi. Carney ha affermato che “fino a 15 milioni di attuali posti di lavoro in Gran Bretagna”, quasi la metà della forza lavoro che è di 31,8 milioni, “nei prossimi anni potrebbe essere sostituita dai robot, visto che i mezzi di sussistenza sono stati “distrutti in modo spietato” dalla rivoluzione tecnologica”.
Le previsioni della Bank of England sono molto preoccupanti e, in più, ha affermato che una nuova “era della macchina” sarebbe particolarmente devastante per le fasce a basso reddito. Il governatore, ha spiegato che “Qualsiasi rivoluzione tecnologica, insieme ai grandi benefici, distrugge senza pietà i posti di lavoro e i mezzi di sussistenza, e quindi l’identità”.
Andy Haldane, capo economista della Bank of England, in un precedente studio ha avvertito sulla minaccia dell’automazione rispetto alla forza lavoro ma, affermato che parrucchieri, badanti e tate sono mestieri considerati al riparo da un’eventuale invasione dei robot.