Economia italiana: va meglio del previsto ma non è il caso di montarsi la testa, è la congiuntura internazionale, nonostante la crisi della Germania di cui siamo tributari.
Un fatto positivo è che l’
Istat rivede al rialzo la crescita nel 1° trimestre del 2024 a +0,7%. forse che finalmente l’Istat legge le statistiche giuste?
L’inflazione è stata a +0,8% a maggio, +2% per il carrello della spesa. In Eurozona aumento medio del 2,6%, non parliamo dell’America. Spiegateglielo al vostro mito
Draghi, che una volta diceva che l’inflazione era troppo bassa, poi ha spaventato gli occhioni quando ha scoperto che era troppo alta.
Certo la
Cina cresce del 5%, ma è un’altra storia, loro partono quasi dall’età della pietra. Quando andai a Pechino nel 1978 e vidi come li aveva ridotti la rivoluzione culturale, quei gabinetti senza porte, quei soldati scalcinati, mi dissi che forse persino gli italiani li avrebbero battuti.
Il miracolo scatenato da Deng Tsiao Ping è una cosa fantastica. Anche se dobbiamo riconoscere che Mao aveva visto giusto, la rivoluzione culturale fu una lotta di potere per far fuori o emarginare possibili rivali. Mao diceva che il futuro della Cina era con l’America e infatti abbracciò Nixon e fece finire la guerra in Vietnam. Detestava Stalin e sosteneva che il nemico è la Russia.
Il rapporto che si è instaurato fra Xi e Putin puzza tanto, vedrete che prima o poi i cinesi si pappano la Rusia, di sicuro la Siberia. Non a caso Trump, sotto schiaffo di Putin, ha dichiarati la guerra commerciale con la Cina nel 2016 e vedrete cosa sarà capace di fare se tornerà presidente.
Torniamo all’Italia. L’economia va meglio del previsto, perché ci trascina l’onda lunga della crescita internazionale. La Cina è un caso, ma dei record di Wall Street nessuno parla, anche se quello è il motore del mondo. Il merito del Governo è limitato, anche se sono riusciti a ristabilire un clima di fiducia che mancava da 20 anni. Ne abbiamo passato di tutti i colori, da Berlusconi a Monti, e poi tutti gli altri incapaci, con musica diBeppe Grillo.
L’errore della sinistra è di avere ristretto la sua visione ai poveri. I poveri ci sono e devono erssere aiutati. Ma non si aiutano spogliando i ricchi. La ricchezza oggi non è più quella di un secolo fa, basata sulla proprietà terriera, frutto di secolari rapine. Magari è frutto di altre rapine, ma è anche conseguenza di lavoro, ingegno, crescita. E i poveri si aiutano facendo crescere l’economia. Quando l’economia va bene, anche i poveri stanno bene, quando c’è depressione, i poveri sono i primi a pagrne il prezzo.
Invece la sinistra, Pd in testa, sembra riecheggiare gli slogan dei figli dei ricchi diventati rivoluzionari dal ’68 in poi. Erano in prevalenza figli dipapà. Ricordo negli anni ’70 a Torino dicevano la Falchera fa schifo, finché parlavi con uno che alla Falchera ci viveva e ne era orgoglioso, era la sua identità sociale e territoriale.
Nello snobismo dei figli dei ricchi c’è sempre questo disprezzo. Purtroppo il Pd è finito in mano a loro e ora non sanno come uscirne, col rischio di restare un partito di minoranza.
La Meloni mi fa paura perché è fascista, prima o poi verrà fuori. Meglio Forza Italia, ora che non c’è più Berlusconi.