Legge stabilità, Banca d’Italia: “Tasse locali, rischio aumenti”

Banca d’Italia avverte: “Rischio aumento tasse locali, per colpa dei tagli”

ROMA – Il “rischio” è che gli enti locali possano aumentare le imposte per compensare i tagli subiti. Un po’ come quanto avvenuto con l’Imu. A lanciare l’allarme è il  Vice Direttore Generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, nel corso dell’audizione alla Camera sulla Legge di Stabilità.

”L’evidenza finora disponibile con riferimento alle aliquote dell’Imu deliberate dai Comuni – sottolinea il vice direttore  Rossi – suffraga la rilevanza del rischio” che nel prossimo futuro aumentino le tasse locali. ”In prospettiva – dice – sarebbe opportuno completare il processo di decentramento dotando gli enti di una sufficiente autonomia impositiva, a fronte però di entrate trasferite dal centro che siano circoscritte a finalità perequative e siano definite ex ante. La maggiore autonomia si dovrebbe accompagnare con adeguate forme di responsabilizzazione e di trasparenza”. E in questa direzione – conclude Rossi – “muove il recente decreto del Governo in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali”.

”Un primo passo che va nella direzione giusta. Altri passi devono seguire. Questo è il nostro pensiero”.

”Bisogna che il governo, e sicuramente lo farà, guardi come vanno le variabili in corso d’anno e prenda le misure opportune”, ha detto Rossi circa la necessità di una manovra.

Nel corso dell’audizione Rossi aveva sollecitato ad avere ”attenzione” sull’andamento dei conti negli ultimi mesi dell’anno, cosa che ha provocato le domande di alcuni parlamentari. ”Non abbiamo motivi di allarme – ha detto Rossi – per quanto riguarda il profilo di fabbisogno finanziario e il profilo delle entrate tributarie, si può rispettare l’impegno (del deficit ndr) se c’è accelerazione del gettito negli ultimi mesi, che è nell’ordinario comportamento stagionale. L’obiettivo di non deludere i partner europei sul nostro impegno al pareggio di bilancio è talmente importante, che bisogna raddoppiare l’attenzione”.

Insomma la situazione resta delicata e anche per questo palazzo Koch sottolinea che in primavera “potrebbe essere prudente prevedere contenute misure correttive”, connesse con il processo di revisione della spesa, così che si  “assicuri il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013”. Secondo Rossi, infatti, la Legge di Stabilità, “aumenta il disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all’1,8 per cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno l’impegno al pareggio” preso con l’Ue.

“Nel biennio successivo – ha proseguito il vice direttore generale di Bankitalia – la legge non modifica i saldi del quadro tendenziale: si lasciano emergere lievi disavanzi strutturali, ancorché nei margini di tolleranza concessi dalle regole europee”. Una situazione che riduce i margini di sicurezza che sarebbe “opportuno avere in un contesto di incertezza sulle prospettive di crescita e di volatilità dei mercati”.

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Daniela Lauria