SYDNEY – Amministrazioni comunali, enti di beneficenza e altri investitori in Australia, che hanno sofferto gravi perdite dopo il crollo della compagnia finanziaria Usa Lehman Brothers, hanno avviato oggi una class action presso la Corte federale a Sydney per chiedere il risarcimento di 250 milioni di dollari australiani (circa 185 milioni di euro).
Gli investitori, che includono circa 72 fra amministrazioni comunali, chiese ed enti di beneficenza, sono in credito per investimenti perduti dopo il crollo di Lehman a New York nel settembre 2008, schiacciata da debiti di 613 miliardi di dollari Usa, nella più grande bancarotta della storia americana.
I comuni australiani sostengono che i loro fondi non avrebbero dovuto mai essere investiti in prodotti come obbligazioni per debiti collateralizzati, che erano fuori delle linee guida di investimento concordate.
Il loro rappresentante legale, John Walker, ha presentato il caso affermando che Lehman Brothers Australia non ha fornito adeguata consulenza e informazioni appropriate sulla vendita di tali obbligazioni, considerando che i funzionari comunali che avevano effettuato gli investimenti avevano conoscenza ”scarsa o nulla” dei prodotti strutturati e dovevano essere avvertiti dei rischi.
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