ROMA – La liberalizzazione delle farmacie porterà all’apertura di 7.700 nuovi esercizi, creando oltre 30 mila nuovi posti di lavoro. I medicinali in fascia C potranno essere venduti anche dalle parafarmacie, per un risparmio di 120 milioni di euro per i cittadini dalle stime di Federfarma. I farmaci in fascia A invece potranno essere venduti solo nelle farmacie con licenza. Antonio Catricalà ha spiegato: “Non si tratta di allargare i mercati, ma di abbassare i prezzi attraverso un ampliamento della pianta organica particolarmente rilevante”.
L’aumento delle farmacie è legato alla richiesta dei parafarmacisti al ministro della Salute Renato Balduzzi di abbassare il quorum da 1 farmacia ogni 4 mila abitanti a 1 ogni 2.500. Il mercato dei farmaci in fascia C, che necessitano di prescrizione medica ma non sono rimborsabili, muove ogni anno 3.1 miliardi di euro, bel il 12 per cento della spesa farmaceutica nazionale di 26 miliardi di euro l’anno. In Italia le licenza alle farmacie si assegnano attraverso concorsi regionali, ma esiste anche l’ereditarietà: un padre può lasciarla al figlio per continuare ad esercitare la professione. Un fenomeno che secondo Annarosa Racca, presidente di Federfarma, che dichiara: “Smettiamola con la polemica sull’ereditarietà delle farmacie. Solo il 20% del totale nazionale passa di padre in figlio”.