ROMA – Dai taxi alle Poste, dai notai ai farmacisti, dai negozi alle municipalizzate, ogni settore investito dal vento liberalizzatore ha una ricaduta sulla nostra vita quotidiana. Dal risveglio alla buonanotte. Ma quanto ci guadagna il comune cittadino, alla fine della giornata, se ogni categoria accettasse il sacrificio di maggiori aperture imposto dal Governo? Adiconsum quantifica in mille euro all’anno il risparmio medio di una famiglia grazie alle liberalizzazioni. Secondo una ricerca della Bocconi i consumi potrebbero crescere del 2,5%, il Prodotto interno lordo guadagnerebbe più di un punto percentuale annuo (1,4%), circa 22,8 miliardi. La Banca d’Italia, più prudente, stima la crescita eventuale intorno al punto percentuale, ma in generale, il consenso dei ricercatori, specie della Banca Mondiale, va a un allargamento del Pil di più del 2%.
Ben venga dunque un maggior livello di concorrenza insieme a una maggiore offerta di servizi e tariffe, in modo che si possa scegliere i prodotti più convenienti a prezzi più bassi. Tutto ciò, però, va accompagnato a una sforbiciata di tutti i vincoli, i lacci e lacciuoli con cui la burocrazia di fatto ostacola se non pregiudica la nascita di nuove imprese o attività. Il Governo pensa a una ricognizione di tutte le procedure di autorizzazione e chiedere di tenere in vita solo quelle compatibili con i principi di necessità e proporzionalità.
In ogni caso il tema delle liberalizzazioni non è affatto appannaggio esclusivo degli economisti. Dal primo caffè mattutino all’acquisto serale del latte per il bambino la nostra esistenza è suscettibile di essere influenzata dai provvedimenti che il governo si ripromette di introdurre, in termini economici e sociali. Al mattino, l’accensione di luce, acqua e gas pone delle questioni cruciali. In generale le tariffe italiane sono più alte della media europea ed è praticamente impossibile passare da un operatore all’altro (gli operatori non mettono a disposizione le informazioni sui clienti). Per quanto riguarda l’acqua sono affidate a gestori pubblici, competenza che l’ultimo referendum ha reso esclusiva. I comuni per ripianare il deficit avevano favorito il conferimento dell’erogazione a soggetti privati, questo è un nodo da superare. Verranno rivisti, però, i criteri di applicazione delle tariffe agevolate a favore dei sopggetti economicamente svantaggiati.
Proseguiamo la giornata e muoviamoci verso il posto di lavoro, o a scuola. Se prendiamo l’autobus è sicuramente un mezzo del Comune, che di solito gestisce il servizio in regime di monopolio. Anche qui, si va verso una privatizzazione che assegna, tramite gara, il servizio a chi offre le migliori condizioni al prezzo più basso. Se si prende il treno stessa cosa: Trenitalia opera in regime quasi monopolistico, a parte la novità della concorrenza di Ntv sull’alta velocità. L’apertura al mercato dovrà valere anche sulle tratte regionali. Anche la lettera che abbiamo appena ricevuto sulla nostra cassetta postale è recapitata in regime di monopolio: Poste dovrà rassegnarsi a gestire il servizio in concorrenza. Aprire il computer e collegarsi ad internet non è, da un punto di vista dei servizi, un ‘attività neutra: la lentezza nel collegamento dipende anche dalla mancata rimozione dei vincoli amministrativi per la realizzazione di reti veloci.
Se diventasse obbligatorio durante la giornata prendere un taxi, forse sarebbe meglio poter contare su di un aumento del numero delle licenze, di orari più flessibili e di confini territoriali più ampi per lo svolgimento del servizio. Se invece si è stati sfortunati nel prendere l’automobile e si è incorsi in un incidente, sarà preferibile che la vostra compagnia risarcisca i danni alla vettura mentre i danni fisici lievi se li accolli la compagnia di chi è responsabile dell’incidente. Accompagnando vostro figlio all’università, potrete magari fargli presente che un’esperienza di tirocinante presso l’avvocato Tal dei Tali gli farebbe bene e che potrebbe iniziare subito senza aspettare la laurea.
E quando in banca, sarà necessario accendere un mutuo, non lo sarà altrettanto sottoscrivere per forza una polizza assicurativa: non sarete obbligati a prendere tutto il “pacchetto” e magari la polizza ve la fate fare da un altro assicuratore meno caro. Sarà possibile, inoltre, contenere il salasso quotidiano del casello per fare quei pochi chilometri di autostrada che vi divide dall’ufficio: il “price cap” vieterà al concessionario aumenti ingiustificati, come l’assenza di determinati parametri di produttività (se investe e migliora il servizio allora se ne può parlare). Di farmacisti, se ne è parlato abbastanza: qualche farmaco non di prima fascia potremo acquistarlo nelle parafarmacie o nei supermercati. Alla pompa di benzina sarà possibile scegliere più di una marca di carburante: oggi Total costa meno, ieri Esso era più bassa ecc.. S’è fatto tardi, la giornata è quasi finita, ops ho dimenticato il latte per il pupo: niente paura, anche sottocasa c’è il negozietto aperto dopo mezzanotte. Grazie alla liberalizzazione degli orari dei negozi.