ROMA – L’Italia supera il resto d’Europa non solo in quanto a crisi a livello generale, ma anche nella classifica dei tempi necessari per i pagamenti da parte dello Stato a chi lavora con la Pubblica Amministrazione: secondo uno studio fatto dalla Cgia di Metsre e riportato dalla Stampa, in questi anni i ritardi di pagamento sono diminuiti in Francia, Germania e Gran Bretagna, mentre in Italia si sono allungati, con un ritardo medio di 90 giorni.
Nel nostro Paese fra il 2009 e il 2011 i tempi di pagamento ai dipendenti della Pa sono aumentati di 52 giorni, e oggi i lavori eseguiti per lo Stato o gli Enti locali vengono pagati a 180 giorni (anche più dei 159 giorni denunciati in settimana dall’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili).
E se la media italiana è di 90 giorni, in Francia le fatture vengono saldate a 64 giorni (6 giorni in meno rispetto al 2009), in Gran Bretagna a 47 giorni (2 in meno rispetto al 2009) e in Germania a 35 giorni (5 in meno rispetto al 2009). Nei rapporti commerciali tra imprese e privati i tempi di pagamento medi in Italia sono stati di 79 giorni nel 2011, di 44 giorni in Gran Bretagna, 41 giorni in Francia e 24 in Germania.
Anche per le transazioni commerciali tra imprese in Italia i tempi di pagamento hanno raggiunto i 103 giorni, con un aumento di 15 giorni dal 2009, mentre in Francia si limitano a 59 giorni, in Diminuzione di 4 dal 2009, in Gran Bretagna a 46 giorni (meno sei) e in Germania a 37, in diminuzione addirittura di 12 giorni.
Si capisce così perché in Italia ci sia chi si suicida per questa situazione: come l’imprenditore che si è ammazzato perché non riusciva a incassare i crediti con cui ripianare i debiti.