MILANO – La ripresa stenta ad arrivare: intanto chiudono in media dieci aziende al giorno. Colpa dei costi che salgono, in particolare quelli di foraggi e gasolio. È quanto emerge dall’ultima analisi congiunturale di Unioncamere, presentata a Milano. L’aumento dei costi, nel primo trimestre 2011, rappresenta la «palla al piede» del settore agricolo, spiega Coldiretti Lombardia. Secondo i dati diffusi dall’associazione di categoria, nei primi tre mesi dell’anno il saldo è negativo: meno 516 aziende agricole nella regione Lombardia, considerando anche quelle che hanno avviato la propria attività nello stesso periodo. Nell’ultimo trimestre del 2010 si era registrato un meno 328. La tendenza dunque non cambia, nonostante i primi segnali di ripresa registrati dalla principale organizzazione delle imprese agricole: nel 2009 le aziende lombarde del settore superavano le 53mila unità, mentre oggi sono 51.306. Ma il dato peggiora se si considera la media nazionale, dove la diminuzione è dell’1,37 per cento, contro l’1 per cento della sola Lombardia.
Problema rincari. La causa del trend negativo va ricercata nell’aumento dei costi: rispetto ai primi tre mesi del 2010, nel periodo gennaio-marzo 2011 si registra un più 18 per cento per i mangimi, orzo e crusca raggiungono punte del 65 per cento, i concimi salgono del 5 per cento e quelli azotati dell’11,1. I dati sono elaborati da Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare. A fare i conti con l’aumento delle spese di gestione è soprattutto la zootecnia. Per esempio, nel caso del latte, la produzione è cresciuta del 2,06% (4.389.250 tonnellate), ma l’aumento dei costi di produzione ha influito sul recupero dei prezzi. «Si continua a navigare a vista – spiega Coldiretti Lombardia – adattandosi di volta in volta alle mutate condizioni di mercato».
Un settore in sofferenza. Le cifre più preoccupanti riguardano le aziende suinicole e quelle vivaistiche: il 37,5 per cento delle prime e il 33,3 delle seconde dichiarano fatturati in calo. Non va meglio il comparto delle carni bovine, dove quasi il 73 per cento delle imprese prevede un calo della produzione nel corso del 2011. I dati complessivi forniti da Coldiretti Lombardia vedono il 52 per cento delle aziende agricole con un fatturato stabile; il 29 per cento in aumento; in diminuzione il 19 per cento. Nota positiva all’interno di questo quadro, i salari dei dipendenti, aumentati dell’1,6 per cento. Risulta stabile, inoltre, la stima sul numero degli occupati nei diversi comparti del settore.