Borsa Italiana: l’ad Capuano si dimette

Massimo Capuano

Massimo Capuano, secondo indiscrezioni di stampa, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Borsa Italiana. La società, interpellata, non commenta. Secondo le indiscrezioni di stampa già da oggi Capuano lascia il suo posto a Raffaele Jerusalmi, oggi a capo della divisione Capital Market del Lse, ma conserverà fino a giugno il suo posto in consiglio di amministrazione.

Voci sulle dimissioni dell’amministratore delegato di Borsa italiana e deputy ceo del Lse erano circolate già nel fine settimana e il presidente Angelo Tantazzi aveva preferito lasciare a Londra (“Essendo una società quotata, se e quando succederà qualcosa lo comunicheranno” aveva detto) il compito di commentare.

Jerusalmi è arrivato in Borsa nel settembre del 1998, dopo essere stato il responsabile italiano del desk di trading sul reddito fisso del Credit Suisse. Il suo ingresso è avvenuto nove mesi dopo la nomina di Capuano alla carica di amministratore delegato. Era il 1998. L’anno della privatizzazione di Borsa Italiana, l’anno in cui la piazza azionaria italiana cambiava pelle: tutte le Borse valori italiane erano state accorpate in quella di Milano, che diventava così l’unico listino azionario italiano. Quell’anno Jerusalmi viene nominato responsabile dei derivati, per poi diventare – nel 2001 – capo di tutti i mercati. Intanto Borsa italiana, guidata sempre da Capuano, cresceva.

Ma il grande – e controverso – salto Capuano lo fa nel 2007, quando porta Borsa Italiana nel gruppo London Stock Exchange. Un’operazione realizzata in un periodo in cui le Borse erano tutte all’affannosa ricerca di un partner: anche prima di “accasarsi” con il London Stock Exchange, la stessa Borsa Italiana aveva avuto alcuni approcci con Euronext (la Borsa di Parigi) e con Deutsche Börse.

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