Eran 600, andati a Lugano per fregare il fisco, fregati dal re di Antarcticland

Lo stemma di Antarticland

MILANO – Andarono a Lugano per fregare il fisco e furono fregati dal re di Antarcticland, il “re della Terra Artica”: è la storia vera di 600 “furbissimi” professionisti italiani. Le tasse rappresentano un’enorme voce di spesa nei bilanci degli italiani, almeno di quelli che le pagano. Comprensibile dunque che si cerchino strade per pagarne meno. Anche la strada dell’evasione dura e pura. Anche la strada che porta dai guru del trucco/espediente fiscale. Questi il movente e la molla che hanno attirato 600 persone da tutta Italia a Lugano per assistere al convegno “I paradisi fiscali nel 2011”. Un convegno tenuto però non da professionisti del settore che cercano vie legali per pagare il meno possibile e spiegano quali tipi di società sono gravate da meno oneri fiscali o simili.

Un convegno da cui persino il canton Ticino e l’associazione locale dei banchieri hanno preso le distanze, e la Svizzera non incarna certo la figura dello stato paladino della assoluta rigidità in materia fiscale. Ma un convegno organizzato dal reggente di Antarcticland, al secolo Giovanni Caporaso, italiano trapiantato a Panama e sedicente esperto di evasione fiscale. Già, sedicente, perché i consigli da lui elargiti durante il convegno sono stati non abili manovre per truffare il fisco, ma cose del tipo “conviene fare fatture false” o “anche quando vi scoprono vale sempre la regola delle 3 N: negare, negare e negare”. Perla finale, Caporaso saluta i seicento: “Potete spedirmi i quesiti alla mia email: è riservata e schermata, dunque non intercettabile. E il messaggio si autodistrugge dopo la lettura”.

Nonostante la povertà dei consigli elargiti il singolare convegno ha attirato anche l’attenzione del Ministro Tremonti che aveva promesso di mandare degli ispettori, ovviamente per controllare i partecipanti al suddetto convegno e non il potente reggente di Antarcticland. Ma cos’è Antarcticland? La risposta più ovvia, e giusta, sarebbe: niente, un’invenzione, un panzana, ma vale la pena spenderci due parole e, soprattutto, vale la pena spendere un clic e andare a vedere il sito (www.antarcticland.it ) di questo sedicente Stato che “è in attesa del riconoscimento da parte delle Nazioni Unite dal 2007”.

Leggendo questo breve resoconto troviamo uno strano signore che si proclama reggente di uno Stato al Polo Sud, e che ha anche avuto la faccia di presentarsi al tribunale di New York per perorare la sua causa. Dunque un convegno pubblico su come infrangere la legge pieno di aria fritta e 600 persone che si sobbarcano un viaggio e 230 euro d’iscrizione per ascoltarlo. Chi tra pubblico e organizzatore è quello con qualche rotella fuori posto? Si potrebbe pensare che il “pazzo” sia Giovanni Caporaso mentre lui, novello Totò, è il genio, quelli con qualche rotella fuori posto sono gli altri, sono i 600 professionisti italiani che sono andati ad ascoltarlo e che, speriamo, a breve saranno controllati dalla finanza dopo che gli emissari di Tremonti li hanno individuati perché, sembra evidente, che chi va ad un convegno del genere è quantomeno probabile che già abbia tentato di evadere le tasse, quantomeno tentato. Intanto Caporaso, vendendo niente, rischiando meno, ha incassato, a conti fatti, circa 130.000 euro.

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Emiliano Condò