E’ già stata definita una” cura da cavallo” quella contenuta nella manovra fiscale per Roma Capitale, tanto che il sindaco Alemanno è stato costretto a prendere le distanze facendo annunciare al suo portavoce che si tratta di indiscrezioni giornalistiche.
La sostanza del discorso è che il governo garantirà a Roma 200 milioni l’anno come contributo per l’abbattimento del suo maxi debito di 9,6 miliardi, ma ciò sarà legato alla stretta realizzazione di interventi per il risanamento del bilancio della Capitale. Bisognerà insomma che il Comune metta mano ad una serie di tagli e nuove tasse.
Tra queste figurano l’imposizione di un “contributo di soggiorno” per i turisti sino a 10 euro a notte; l’incremento sino al quattro per mille dell’Ici sulle seconde case; un’addizionale di un euro a passeggero sui diritti di imbarco sui voli in arrivo ed in partenza dagli scali romani ; l’aumento dell’addizionale Irpef o sull’accisa sull’energia elettrica fino ad un massimo di 20 euro per mille kwh; un contributo straordinario sulle valorizzazioni immobiliari.
Sulla tassa di soggiorno si è avuta una immediata presa di posizione del presidente di Federalberghi Bernabò Bocca che l’ha definita assurda per le gravi conseguenze che potrebbe avere sul turismo