ROMA, 7 SET – Iva più cara di un punto e tassa del 3% sui ‘paperoni’ da 300.000 euro l’anno. E ancora: anticipo al 2014 per l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. Più morbide infine le misure sul carcere per i grandi evasori.
Sono queste le ultime novità della manovra che sta per essere votata in Senato con la fiducia. Il cambiamento più pesante, in termini di gettito, è l’aumento dell’Iva che da sola vale già quest’anno 700 milioni di euro e a regime 4,2 miliardi di euro l’anno.
L’entità della manovra sale così a 54,2 miliardi di euro nel 2013, anno in cui è atteso il pareggio di bilancio. Il maxi-emendamento, oltre alle novità chieste dai mercati e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, recepisce i cambiamenti che erano stati decisi nell’esame della Commissione Bilancio del Senato, dalle deroghe ai contratti nazionali di lavoro al salvataggio delle feste civili, per esempio.
Ecco tutte le misure della manovra cambiate in Senato e sulle quali Palazzo Madama si appresta a votare la fiducia.
Iva più cara. L’aliquota del 20% passa dal 21% a partire dalla data di conversione in legge del decreto.
Contributo del 3%. Vale per i contribuenti con un reddito oltre i 300.000 euro l’anno. Parte dal 2011 e sarà applicato fino al 2013. Prorogabile fino al pareggio di bilancio.
Pensioni delle donne. Anticipato al 2014 l’inizio del timing per arrivare a 65 anni nel privato.
Manette agli evasori. Niente sospensione condizionale della pena se sono stati evasi oltre 3 milioni di euro. Ma a condizione che l’evaso sia pari al 30% del fatturato.
Salve le feste laiche. Il Primo Maggio, il 25 aprile e il 2 giugno non verranno accorpate alla domenica. Niente da fare invece per le feste patronali: resta solo quella di Roma.
Tagli agli enti: meno a quelli locali, di più ai ministeri. Il gettito, circa 1,8 mld, atteso dalla cosiddetta ‘Robin Hood Tax’, l’addizionale sulle imprese energetiche, andrà ad alleggerire integralmente i tagli agli enti territoriali, e non più per metà a loro e per metà ai ministeri.
Conto corrente unico. Salta la norma che obbligava a indicare il nome della banca.
Liste nere dei contribuenti. L’Agenzia delle Entrate potrà controllare i conti correnti in via preventiva.
Dichiarazioni online. I Comuni potranno pubblicare sui loro siti i dati relativi alle dichiarazioni ma solo in forma aggregata, per categorie.
Lotta all’evasione e Comuni. Passa dal 50% al 100% l’incasso dei frutti della lotta all’evasione messa in campo con la collaborazione del Comune.
Stretta sulle coop. Si alleggeriscono le agevolazioni e gli utili peseranno di più sulla base imponibile.
Società di comodo. Arriva un’addizionale del 10,5% e una serie di norme restrittive.
Società in perrdita. Se il ‘rosso’ è registrato per tre esercizi consecutivi sono equiparati alle società di comodo.
Barca società. Più controlli sui beni delle società usati da soci o familiari. Dalle barche alle auto entreranno nel ‘redditometro’.
Contratto aziendale. I contratti di lavoro aziendali o territoriali operano in deroga alle leggi (vale anche per l’articolo 18) e ai contratti collettivi nazionali. – MAMME PIU’ TUTELATE. Si amplia alle neo mamme la platea dei soggetti che non possono essere licenziati in deroga alle leggi.
Riforma uffici giudiziari. Vengono riorganizzati i tribunali.
Piccoli Comuni verso le unioni. Niente giunte per i Comuni sotto i 1.000 abitanti e accorpamenti attraverso le Unioni. Meno assessori anche nei Comuni oltre i 1.000 ma comunque piccoli.
Province. Salta il taglio delle Province con meno di 300.000 abitanti; la partita è rinviata ad un ddl costituzionale, già domani all’esame del Cdm.
Salvi i fas regionali. Esclusi dalla clausola di salvaguardia che prevedeva un loro taglio se i ministeri non raggiungeranno nel 2012 i 6 miliardi di euro di risparmi.
Salva statali. Come clausola di salvaguardia, in caso di mancati risparmi da parte ei ministeri, ci sara’ il taglio del 30% dei premi di produzione dei dirigenti responsabili.
Salvi i mini enti. Non verranno soppressi gli enti pubblici non economici con meno di 70 dipendenti.
Bollo money transfer. L’imposta è del 2%, con un minimo di prelievo di 3 euro. Sono esenti dall’imposta i trasferimenti fatti da persone fisiche con matricola Inps e i cittadini Ue.
Recupero condono 2002. Il Fisco potra’ recuperare coattivamente le somme non riscosse dal condono tombale del 2002, entro il 31 dicembre 2011.
Farmacie. La manovra economica salva il numero chiuso per le farmacie, limitando per questo settore la liberalizzazione.
Taxi. Salvati, anche con i servizi di noleggio, dalle norme di liberalizzazione.
b. Via libera alla revisione della spesa pubblica. La norma impegna il ministro dell’Economia a presentare al Parlamento entro il 30 novembre 2011 un programma per la riorganizzazione della spesa pubblica.
Super Inps. Tra gli obiettivi di revisione della spesa c’è l’accorpamento degli enti della previdenza pubblica, andando così verso un ‘super-Inps’.
Negozi. Salta l’apertura libera dei negozi, la sera o la domenica, e resta questa possibilita’ solo per le località turistiche e le città d’arte.