Manovra, emendamento bipartisan per sbloccare gli aumenti agli ambasciatori. Ma il governo nega

Franco Frattini

Un emendamento bipartisan per sbloccare gli scatti economici dei diplomatici congelati dalla manovra è stato presentato in commissione bilancio a Montecitorio.

Il costo dell’intervento, secondo quanto scritto nella relazione tecnica, è quantificabile in 12,6 milioni per il triennio 2011-2013, ma non graverà sull’ammontare della manovra in quanto la somma sarà recuperata da riduzioni di spesa del capitolo di competenza del ministero degli Esteri. L’emendamento è stato firmato sia da esponenti della maggioranza che dell’opposizione.

Contro i tagli agli ambasciatori si era espresso nei giorni scorsi il ministro degli esteri Franco Frattini, che aveva definito “assurde” le nuove norme di austerity per i diplomatici.

”Al fine di tenere conto delle specificità della sua funzione – si legge nell’emendamento – , al personale della carriera diplomatica non si applicano le disposizioni di cui al terzo periodo del presente comma (quello della manovra relativo al blocco triennale degli stipendi per i dipendenti pubblici, ndr)”.

L’emendamento è stato firmato sia da esponenti della maggioranza che dell’opposizione: fra i firmatari, figurano infatti fra gli altri, il sottosegretario Margherita Boniver, il deputato Roberto Antonione (Pdl), Pier Ferdinando Casini (Udc) e Massimo D’Alema (Pd).

Il governo però non ci sta, e per bocca del sottosegretario all’Economia Luigi Casero fa sapere: ”Per noi il testo è quello uscito dal Senato. Daremo parere contrario a tutti gli emendamenti”, ha detto Casero, che per il governo segue la manovra, interpellato telefonicamente sulla proposta di modifica alla manovra correttiva che punta a salvare gli ambasciatori dai tagli.

”Non c’è nessun emendamento concordato tra maggioranza e opposizione. La manovra non si tocca”, ha ribadito il relatore Gioacchino Alfano (Pdl) alla manovra in merito all’emendamento bipartisan ‘salva-ambasciatori’.

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Maria Elena Perrero