Calderoli replica a Marchionne: “Anche la Padania sarebbe stata meglio senza Fiat”

Roberto Calderoli

L’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne affonda sostenendo l’Italia e sostanzialmente un peso per la sua azienda e il ministro Roberto Calderoli risponde invitandolo a ricordare anni di sostegno ed aiuti di Stato.  Intervistato da Andrea Montanari per il quotidiano La Repubblica Calderoli rovescia la questione e afferma che “La Padania, senza la Fiat, sarebbe stata meglio”.

“Il novantanove per cento delle cose che ha detto sarebbero anche giuste – esordisce Calderoli – A patto che non le avesse dette l’amministratore delegato della Fiat. Si potrebbe dire, al contrario, che gli italiani, e in particolare la Padania, senza laFiat in questi anni sarebbero stati meglio. Marchionne ha la memoria corta sugli aiuti di stato”.

Quanto alla tesi di Marchionne secondo cui la Fiat ha restituito tutto, Calderoli spiega: “Un conto è aver restituito un prestito. La verità è che in questi anni gli italiani la Fiat se la sono comprata già due volte. Certo non può essere attribuito tutto a Marchionne, ma lui non può prendere in considerazione solo il suo periodo di gestione. Per altro, gli incentivi del governo li ha presi anche lui e quando sono finiti lo si è visto anche nelle vendite. E se crede di riceverne altri, se lo scordi. Se ci saranno soldi, devono andare alle piccole imprese che non hanno mai avuto nulla e che non sputano come lui nel piatto dove hanno mangiato per anni”.

Alla considerazione dell’ad di Fiat, secondo cui nemmeno un euro degli utili dell’azienda arrivano dall’Italia, il ministro replica: “Mi spiace che un amministratore che in passato ho stimato consideri la sua politica aziendale anno per anno. Se avesse detto queste cose nel corso di un’assemblea degli azionisti o negli Stati Uniti davanti al presidente Obama l’avrebbero fischiato”. Nel senso, precisa l’esponente leghista, “che se l’amministratore delegato della Fiat facesse gli stessi conti tenendo conto degli incentivi che la sua azienda ha potuto incassare in questi anni non avrebbe potuto fare un discorso così modesto”.

“Probabilmente Marchionne – spiega Calderoli cercando di leggere le cause della sortita dell’ad – cerca un paracadute per i risultati che porterà a casa e darne ad altri la responsabilità. Devo dire che da canadese ha fatto presto ad italianizzarsi. Non credo che c’entri la politica. La Fiat ha già partorito l’avannotto Montezemolo,non possono produrne un altro”.

Quanto alle polemiche del manager sulla tensione di questi ultimi giorni nel mondo sindacale, Calderoli spiega: “Se si riferisce alla manifestazione della Fiom, ha ragione. Ma per fortuna in Italia comincia ad esserci anche un tipo di sindacato, mi riferisco alla Cisl e alla Uil, che ha cambiato tipo di atteggiamento e invece di fare politica fa gli interessi dei lavoratori. Purtroppo, nel settore metalmeccanico c’è ancora un vecchio modo di fare sindacato che punta a dividere i lavoratori”.

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Emiliano Condò