Maserati: addio alla “motor valley” di Modena? La produzione potrebbe sbarcare a Torino

MODENA – Si profila un nuovo muro contro muro tra la Fiat e la Fiom nella trattativa sull’investimento da 500 milioni di euro per produrre un modello Maserati alla ex Bertone. L’azienda ha presentato un piano che prevede anche in questo caso l’applicazione del contratto di Mirafiori e di Pomigliano, ma la Fiom non vuole sentirne parlare. Favorevoli invece Fim, Uilm e Fismic.

I metalmeccanici Cgil, che in questa fabbrica sono largamente maggioritari, hanno consegnato un documento con le proposte delle Rsu. La Fiat darà le sue risposte e da queste si capirà se ci saranno le condizioni per continuare una trattativa. ”Presto inizierà il confronto di merito”, afferma Vittorio De Martino della Fiom. E aggiunge: ”Alla Bertone ci sono condizioni diverse dagli altri stabilimenti, caratteristiche particolari che chiederemo di rispettare”.

”La Fiat – osserva Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic – ci riproporrà un accordo come quelli di Mirafiori e Pomigliano. Noi ribadiremo che siamo d’accordo, a condizione che ci siano i dieci minuti di pausa aggiuntivi. Andremo poi dai lavoratori per chiedere un parere che sia vincolante per tutti. I fannulloni voteranno no come hanno fatto a Mirafiori e a Pomigliano, chi ha voglia di lavorare voterà sì”.

”L’azienda – dice Claudio Chiarle, segretario generale della Fim torinese – dovrà concludere la sua esposizione sull’accordo, poi presumo che darà risposte sul documento della Fiom, che noi non conosciamo perchè non c’è stato consegnato. Crediamo che sia necessario proseguire sugli indirizzi che l’accordo di Mirafiori ha definito. Siamo per dare corso a quell’intesa, per estenderla alla ex Bertone e quindi partire con l’investimento”.

”Mi auguro – afferma Maurizio Peverati, numero uno della Uilm di Torino – che si trovi una soluzione per firmare l’accordo sapendo che la Fiat, come preannunciato nel primo incontro, ha spiegato che l’accordo non può essere differente da quello per Mirafiori. Pur essendoci peculiarita’ diverse in quello stabilimento, auspico che la Fiom firmi per il bene dei lavoratori e dell’occupazione a Torino”. I lavoratori della ex Bertone, che la Fiat ha rilevato dall’amministrazione straordinaria, sono 1.095, da sei anni in cassa integrazione. La Fiom conta 700 iscritti e il 64% dei delegati.

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Alessandro Avico