ROMA – Un rinnovo soft: è quello che si appresta a imprimere a Mediobanca l’amministratore delegato Alberto Nagel in vista del rinnovo del patto di sindacato a partire da giugno. E secondo Marco Panara su Affari e Finanza, dalla sua Nagel avrebbe qualche freccia: prima di tutto l’uscita da Generali di Cesare Geronzi.
Un rinnovo soft, quindi, senza grandi cambiamenti negli equilibri. Al management, e quindi a Nagel, piacerebbe una limatura delle azioni al 40% (il patto di sindacato controlla Mediobanca per il 44,3%), magari rendendo più indipendenti l’istituto e il management stesso. Pare che nelle intenzioni ci sarebbe anche una revisione dei meccanismi di governance, soprattutto del comitato nomine che rappresneta il cuore del sistema, controllando la guida di Generali, Tcs e Telco, ossia le tre partecipate chiave.
Un problema ci sarebbe e risponde al nome di Vincent Bollorè, ossia il principale degli azionisti esteri. Ultimamente sono cambiate parecchie cose che hanno ridimensionato il bretone, in primis il caso Geronzi in Generali dopo la sua messa in discussione del management di Trieste. Il risultato è che adesso non è chiaro cosa voglia fare della sua partecipazione