
ROMA – Metalmeccanici. Ok rinnovo contratto: +92 euro tra busta e welfare. C’è l’accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici e stavolta siglano tutti, comprese le tute blu della Cgil, la cui firma mancava da otto anni. Le parti hanno raggiunto l’intesa su un incremento salariale mensile di 92 euro, come media a regime, alla fine del quadriennio 2016-2019. L’aumento è frutto di una stima perché, a differenza del passato, nel testo non ci sono cifre sul totale.
D’altra parte si tratta di un contratto “innovativo”, a detta di tutti i firmatari. L’inflazione sarà recuperata ex post, si dà più spazio al welfare aziendale, che ha il vantaggio di essere esentasse.
Inoltre si apre alle nuove regole sulla rappresentanza, sottoponendo il contratto a referendum. I lavoratori voteranno tra il 19 e il 21 dicembre. Si è chiusa così una trattativa che è andata avanti per oltre un anno, tra avvicinamenti e strappi, non sono mancati gli scioperi, fino a quando con una trattativa ad oltranza non si è arrivati al testo.
Un risultato che viene commentato anche dal premier Matteo Renzi. “Un passo avanti importante”, lo definisce, inviando “un grande abbraccio” a sindacati e associazioni. “Bravi tutti”. Il leader della Fiom, Maurizio Landini, parla di “ritrovata unità dei lavoratori”. Di seguito i punti salienti dell’accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. L’ipotesi di rinnovo firmata oggi unitariamente è fatta da 15 articoli
A decorrere da giugno. Il contratto copre il quadriennio 2016-2019, ma in realtà quest’anno è ormai andato. Gli aumenti retributivi decorrono dal mese di giugno di ciascun anno, quindi non più da gennaio.
92,68 euro. L’incremento in busta paga è di 92,68 euro, come media mensile a regime. Così ripartiti 33,29 euro sono in welfare, 7,69 in formazione e 51,7 vanno al recupero dell’inflazione.
Recupero inflazione ex post. Il riaggancio al costo della vita avverrà ex post su base annua, mentre finora era stato fatto ex ante. Non si verificherà quindi più lo scostamento tra quanto previsto e quanto effettivamente registrato.
Più welfare sanitario e previdenziale. Riconoscimento dell’assistenza sanitaria integrativa (metaSalute) a tutti i dipendenti e ai loro familiari (anche conviventi di fatto) a partire da ottobre del 2017. Per un beneficio a regime di 12 euro mensili in media (l’azienda ci mette 156 euro annui). Rafforzamento della previdenza complementare portando il contributo aziendale al fondo Cometa dall’1,6% al 2% della retribuzione a partire dal giugno del 2017. Il beneficio medio mensile è di 7,69 euro a regime a testa.
Benefit. A partire da giugno del 2017 ci saranno 100 euro di welfare aziendale esentasse, che diventeranno 150 nel 2018 e 200 nel 2019.
80 euro a marzo una tantum. A marzo del prossimo anno in busta paga comparirà un bonus di 80 euro lordi, una sorta di indennizzo per il 2016. –
Formazione. Diritto soggettivo alla formazione per 24 ore, con un contributo aziendale fino a 300 euro.