Economia

Michael Kors compra Versace per 1,83 miliardi. Nasce Capri, nuovo polo del lusso con Jimmy Choo

Michael Kors compra Versace per 1,83 miliardi. Nasce Capri, nuovo polo del lusso con Jimmy Choo

MILANO – La casa madre di Michael Kors e Jimmy Choo compra Versace per 1,83 miliardi di euro. Nasce così un nuovo polo mondiale del lusso che si chiamerà Capri. Un polo da 6 miliardi di dollari di fatturato che punta a raggiungere gli 8.

Nella transazione la famiglia Versace riceverà 150 milioni di euro del prezzo d’acquisto in azioni di Capri. Donatella resterà alla guida creativa e il Ceo Jonathan Akeroyd al vertice della società. L’impegno degli americani è di continuare sulla strada tracciata da Gianni Versace. Era “un vero visionario – ha detto John D.Idol, presidente e Ceo di Kors – continueremo ad onorare la sua eredità”.

La chiusura dell’acquisizione è attesa nel primo trimestre del 2019. Da quel momento il nuovo gruppo si chiamerà Capri, ispirandosi all’isola riconosciuta “come destinazione iconica, di glamour e di lusso”. In meno di anno, cioè da quando a febbraio gli americani hanno staccato un assegno da 1,2 miliardi di dollari per comperarsi le scarpe di Jimmy Choo, è nata una holding che aspira a rivaleggiare con colossi come Lvmh o Kering. Anche se al momento non ha altre acquisizioni in programma.

Versace è stata scelta accuratamente, ha spiegato il Ceo di Kors. Innanzitutto per il suo marchio. La ‘brand awareness’ (che indica quanto un marchio sia riconosciuto dai consumatori) supera l’80% nei mercati di riferimento. Il nome è associato da sempre a celebrities: da Madonna a Lady Gaga, da Elton John a Bradley Cooper, da Naomi Campbell a Gigi Hadid. Ma gli americani hanno scelto Versace anche per la sua influenza sui social media, grazie al suo tesoretto di 13,5 milioni di follower cui si aggiungono i 3,5 milioni che seguono Donatella. Tutto questo, unito alla scarsa presenza su mercati strategici come Giappone o Corea, fa vedere ai manager di Kors brillanti prospettive di sviluppo. L’obbiettivo è portare Versace ai 2 miliardi di dollari di ricavi annuali nel lungo periodo, assestandosi a 1,2 miliardi già nel 2022. Per raggiungerlo i negozi passeranno da 200 a 300, si spingeranno e-commerce e canale omni-channel, e accessori e calzature dovranno crescere al 60% dei ricavi dall’attuale 35%. “Santo, Allegra e io siamo consapevoli che questo prossimo passo consentirà a Versace di raggiungere il suo pieno potenziale” ha sottolineato Donatella.

A giovarne però sarà tutto il Gruppo Capri-Kors, grazie alle sinergie e ad una diversificazione del portafoglio geografico, che bilancerà l’eccessiva esposizione della holding sul mercato americano (portandolo dal 66% al 57% dei ricavi) a favore dell’Europa (dal 23% al 24%) e soprattutto dell’Asia (dall’11% al 19%). Certo, ci sono anche i dubbi che nascono dall’operazione. L’acquisto di Versace dà spunto alla Cisl per un richiamo al Governo sulla politica industriale. S&P ha rivisto l’outlook di Michael Kors al ribasso da ‘positivo a ‘stabile’ (pur confermando il rating ‘BBB-‘) dopo una operazione finanziata per lo più a debito (tra gli advisor di Kors JPMorgan Chase Bank e Barclays). Wall Street, dove alla vigilia il titolo era arrivato a perdere oltre il 9%, oggi ha accolto la formalizzazione dell’operazione con un timido rialzo (+1,5% a mercato ancora aperto).

Published by
FIlippo Limoncelli