Un anno di lavoro in più ogni biennio, fino a raggiungere, entro il 2018, la stessa età pensionabile degli uomini, ovvero 65 anni: è la proposta del governo inviata alla Commissione europea per l’esame, che punta ad innalzare, dall’anno prossimo, l’età pensionabile delle donne nella pubblica amministrazione fino a parificarla gradualmente a quella degli uomini.
La bozza è la risposta italiana alla condanna del nostro Paese, da parte della Corte di Giustizia Europea, per la discriminazione tuttora presente tra uomini e donne della PA per quanto riguarda l’età pensionabile.
Più donne in carriera nelle amministrazioni pubbliche? Non necessariamente, se si legge la cifra fornita dalla Cgil sui precari che rischiano il posto nel comparto statale: circa 400mila. La causa? Il decreto del governo che stoppa la stabilizzazione del lavoro flessibile. Metà di loro è impiegato nella scuola. Dal conto totale sono esclusi tirocinanti, stagisti e borsisti: altre 100mila unità sull’orlo del precipizio.