Pulizie in bilancio per il gruppo Mittel che svaluta una serie di partecipazioni, tra le quali quella in Greenholding (gruppo Burani), e registra una perdita netta di 37,8 milioni nell’esercizio terminato a fine settembre. L’anno passato la società aveva invece avuto un utile netto di 44,3 milioni, grazie alla plusvalenza da 50,4 milioni dalla vendita di Moncler.
La finanziaria presieduta da Giovanni Bazoli, che a livello di capogruppo registra un rosso di 17,8 milioni, distribuirà comunque un dividendo di 0,10 euro per azione attingendo, per complessivi 7 milioni di euro, alla riserva straordinaria.
Ma non c’è stato solo il bilancio sul tavolo del Cda riunito oggi, 21 dicembre, a Milano. Mittel esamina anche il taglio della catena di controllo delle partecipate non stabili (quelle diverse da Intesa Sanpaolo, Rcs e Ubi Banca), come Hopa e Sorin. La società si prepara ad ”accorciare la filiera societaria di Hopa in modo ”da avere una responsabilità diretta” nella controllata e ”nelle sue migliori società”, ha preannunciato Bazoli. Si tratta, ha osservato, di un’operazione ”complessa”, ”per cui le negoziazioni sono in atto”, ma ”ci consentirà di partire per un’altra fase del nostro sviluppo”.
Il banchiere si è detto comunque fiducioso di vedere Mittel tornare in utile ”già nel 2011” grazie anche a ”un taglio dei costi importante che passa anche attraverso dismissioni del personale dirigente che ha un alto costo”.
Interpellato poi dai giornalisti anche su Intesa Sanpaolo, il presidente del consiglio di sorveglianza della banca ha indicato che ”non vedo ragioni per cui” il consigliere Jean Paul Fitoussi, espresso dal Credit Agricole ”debba dare le dimissioni”, come annunciato dal socio francese nei giorni scorsi. ”Vedremo – ha aggiunto Bazoli -, la mia personale valutazione è che un consigliere non abbia un vincolo di mandato”.
Il banchiere bresciano è poi tornato a difendere il ruolo delle fondazioni a sostegno delle banche italiane.”Intervengono quando è giusto che un socio intervenga e danno la più ampia autonomia in altre situazioni: adesso per esempio c’è il piano industriale” di Intesa Sanpaolo ed ”è chiaro che sentiamo anche le fondazioni per stabilire quali sono le linee guida. Conosco le nostre fondazioni e posso dire che il rapporto è veramente molto positivo e costruttivo”, ha sottolineato.
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