
Italia in coda al Monte dei Pegni, oro e gioielli per pagare tasse e bollette, come ci hanno ridotto da Monti a Conte (Foto d'archivio Ansa)
ROMA – L’Italia si affida al Monte dei Pegni. Troppe spese e pochi soldi in tasca o sul conto.
Sempre più persone, durante questo periodo di crisi dovuta al Coronavirus (e al conseguente l0ckdown che ha frenato molte attività ) sono in cerca di liquidità immediata.
Soldi contanti per arrivare a fine mese, o per portare avanti le piccole aziende da riavviare o appena riavviate.
Le cause? I prestiti bancari arrivano ma a rilento a causa di un meccanismo piuttosto complicato.
Poi ci sono i bonus, ma gli aiuti erogati dall’Inps non bastano, visto che i ricavi sono diminuiti drasticamente o completamente svaniti.
Per questo, alla ripartenza della Fase2 molti italiani si sono messi in fila al Monte dei Pegni portando oro o gioielli e ricevendo immediatamente e senza presentare documenti, della liquiditĆ per arrivare a fine mese ma anche per riavviare la propria piccola azienda, negozio o professione.
I dati forniti da Affide, il leader italiano del comparto (controllato dal gruppo austriaco Dorotheum) certificano un’impennata del 30% delle nuove operazioni rispetto al periodo prima del lockdown.
Come spiega all’Ansa il condirettore Rainer Steger “ci sono situazioni di indubbia difficoltĆ di chi ĆØ in attesa magari dei sussidi” e “chiede piccole somme, anche di 50 euro”.
“Ma ci sono anche piccoli imprenditori, magari un barista che vuole acquistare il plexiglas di protezione nel proprio bar e dopo due mesi senza ricavi non ha il contante.
Noi eroghiamo subito, a vista, senza chiedere documenti, tranne i controlli antiriciclaggio mentre le banche ora fanno fatica a erogare in tempi rapidi. E in caso di mancato pagamento il soggetto non ĆØ segnalato in Centrale Rischi”.
“Va ricordato – sottolinea infine Steger – che di solito chi ĆØ in forte difficoltĆ vende l’oggetto da cui ricava sicuramente una somma più alta, piuttosto che darlo in pegno”.
Il 95% dei beni dati in pegno viene riscattato, mentre il 5% finisce all’asta.
Il credito su stima permette di ricevere un finanziamento offrendo come unica garanzia un prezioso o un gioiello, che resta di proprietĆ di chi lo impegna e che viene solo custodito dalla societĆ di credito su stima.
Al termine del periodo concordato, il proprietario del bene può scegliere se riscattare il suo bene, prolungare il finanziamento o mandare il bene all’asta. (Fonte Ansa)
