MILANO, 23 MAR – I fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti a un passo dalla conquista del 4% del Montepaschi, mentre anche il fondo inglese Optmum si fa strada per un pacchetto della stessa misura. I proprietari del gruppo farmaceutico fiorentino, Menarini, hanno depositato all'ente presieduto da Gabriello Mancini una proposta formale per l'acquisto di una quota della banca che sarebbe stata valutata intorno ai 150 milioni di euro.
E una risposta e' attesa per domani, al termine della riunione della deputazione amministratrice della Fondazione, chiamata ad esaminare lo stato d'avanzamento delle trattative.
Sul tavolo arrivera' anche l'offerta del club deal inglese Optimum, guidato da Alberto Matta, che secondo indiscrezioni punterebbe ad una quota intorno al 4 per cento. La proposta non e' pero' ancora arrivata anche se e' attesa in nottata. Voci indicano, poi, l'interesse del fondo sovrano del Bahrein, Mumtalakat Holding. Partita chiusa, invece, per Equinox di Salvatore Mancuso e Clessidra di Claudio Sposito. Le offerte delle due societa' d'investimento sarebbero state respinte per diverse ragioni, tra cui il prezzo messo sul tavolo, rispettivamente di 0,32 e 0,29 euro per azione.
A sua volta l'Ente avrebbe proposto loro l'acquisto di pacchetti di taglie minori e a prezzi di mercato (oggi -2,05% a 0,35 euro), cosi' come avvenuto con altri imprenditori nelle scorse settimane sul mercato dei blocchi per la vendita del 2,5 per cento (tra questi Edoardo Caltagirone, fratello di Francesco Gaetano). Secondo quanto si apprende pero' ne' Equinox ne' Clessidra sarebbero interessate a comprare quote senza la possibilita' di avere un piano di governance in vista dell'assemblea di fine aprile che insediera' Alessandro Profumo alla presidenza di Rocca Salimbeni.
L'accelerazione da parte dei fratelli Aleotti, da settembre 2011 a capo di un'azienda che fattura oltre 3 miliardi in oltre 100 Paesi con 13 mila dipendenti, dopo il ritiro dall'attivita', nel settembre scorso del padre Alberto, 89 anni, arriva proprio mentre nella comunita' finanziaria sorgevano dubbi sul buon esito dell'operazione. E proprio per sgombrare il campo da qualsiasi speculazione, la Fondazione ha precisato in una nota che ''Rimane fermo l'interesse e l'obiettivo della Fondazione – si legge – di portare a compimento il programma di cessioni a suo tempo prospettato al mercato''.
''Il processo di selezione di possibili controparti a cui cedere quote sta procedendo speditamente''. Salvo colpi di scena, quindi, dopo la riunione della deputazione di domani mattina, gli Aleotti potrebbero diventare i secondi azionisti di Mps con una quota del 4 per cento, davanti ad Axa (2,05%) e Unicoop Firenze (2,42%), e con ogni probabilita' avere anche una rappresentanza nel consiglio d'amministrazione della banca, forse la vice-presidenza.
