
ROMA – Multinazionali: prima Gazprom, poi Toyota. Eni prima italiana. La classifica dei giganti, dei principali gruppi internazionali, vede l’affermarsi dei paesi emergenti: non è un caso che la prima multinazionale al mondo è la russa Gazprom, il colosso energetico. Il rapporto R&S di Mediobanca ha individuato nel cerchio delle prime 10 multinazionali un fatturato complessivo di poco più di 12 mila miliardi di euro, insieme danno lavoro a 32 milioni di persone.
In realtà, il sorpasso russo sui giapponesi di Toyota (secondi) è ascrivile alle fluttuazioni dei cambi di valuta, perché il sondaggio è stato fatto in euro: circostanza che penalizza Toyota, alla testa di questa speciale classifica dal 2005. Quando il parametro utilizzato è la capitalizzazione in Borsa invece del nudo fatturato, Apple non la batte nessuno, seguita da ExxonMobil: quanto a valore azionario tra le prime dieci compagnie del mondo, 7 sono americane.
Per valutare i grandi gruppi internazionali si seguono tre criteri: fatturato superiore ai tre miliardi di cui il 10% realizzato all’estero, e produzione in almeno un paese straniero. Sono 387 le multinazionali censite in questo modo: solo 16 sono italiane. Eni (al dodicesimo posto), Exor-Fiat, Enel, Telecom e Finmeccanica, in ordine, secondo il rapporto di Mediobanca, quanto a performance sono fra le peggiori di Europa:
Pesano poco sul pil nazionale (il 10,3%), esprimono margini più ridotti dei gruppi tedeschi e francesi, sono meno competitive delle altre società europee ma in compenso hanno migliorato i ricavi high tech e ora sono in linea con gli altri gruppi europei.(Luca Pagni, Repubblica, 13 giugno)
